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La terza guerra mondiale

Aperto da El Bonve, Sab 10 Gennaio, 2015, 13:45:34

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El Bonve

 :( i fatti di parigi mi fanno pensare e mi inquietano...
ormai è la terza guerra mondiale questa, ed è una cosa veramente angosciante che l'uomo faccia sempre gli stessi stramaledetti errori da sempre.
ed eccoci qui, in una situazione mondiale preoccupante, con due schieramenti. da una parte gli estremisti, pochi, che tengono in mano l'oriente e che vogliono la guerra con il "nemico", l'occidente corrotto.

e un nuovo, perverso e ,diciamolo, vigliacco di praticare il conflitto: l'attentato.

e noi possiamo fare ben poco per fermare questo e siamo tutti vulnerabili. e questo mi turba.

speriamo bene ragazzi, perchè l'umanità è completamente impazzita.
Modelli stamattina da depressione cosmica leopardiana.
Reading è da suicidio mentre GFS mostra la prima mappa decente (non precipitativa) a 360h.
Non dico altro.
Va bene GW, va bene sfigati, va bene comparto europeo, va bene la Cina, l'India, l'Africa e il Porco bip bip però cazzo dai.......................

(cit. , 1/12/2015)

MrPippoTN

Argomento davvero complesso. Difficile mantenere i nervi saldi, in queste situazioni. Ripropongo quel che ho appena scritto su Facebook:

http://www.gadlerner.it/2015/01/10/dal-bikini-al-niqab-amedy-e-hayat-una-mutevole-coppia-bifronte-di-francesi-del-nostro-tempo

Prima della cura:



Dopo la cura:



La compagna di uno dei terroristi giustiziati ieri è passata dal bikini al velo integrale nel giro di pochi mesi. Cosa porta dei ragazzi nati in Europa e vissuti per anni secondo i costumi occidentali a trasformarsi in fanatici islamisti? La colpa è tutta loro (che, ad onor del vero, spesso dimostrano di avere una cultura di merda) o è anche della nostra società, che fonda il proprio benessere sullo sfruttamento del Terzo Mondo e troppo spesso discrimina ed emargina i diversi, fomentando il loro odio nei nostri confronti?

Altra riflessione: i social network hanno sicuramente consentito a tutti noi di esprimere liberamente le nostre opinioni su tutto e di confrontarci senza quella montagna di inibizioni che la vita reale spesso ci impone. A margine di una serie di aspetti positivi legati alle piattaforme di questo tipo è fuori discussione che Facebook, Twitter eccetera abbiano sdoganando odio, volgarità, insulti. Quanto può influire sul percorso di conversione ad un islam radicale tutto questo? Mi metto nei panni di un giovane europeo di origine magrebina: leggere tutto questo odio nei confronti degli stranieri, degli immigrati, dell'islam non può contribuire in modo sostanziale all'inasprirsi dello scontro culturale? Secondo me sì.

Un amico sociologo mi ha risposto:

"Sai, oggi il mondo è in un continuo subbuglio di tensioni di varia natura. Tanti scontri che vengono definiti religiosi sono in realtà scontri etnici o di matrice indipendentista (del resto le cosiddette Guerre di Religione Europee furono lotte politiche per l'indipendenza). Pensa alla Cecenia, ad esempio. E in Medio-oriente non sappiamo definire il livello di scontro etnico perchè per noi sono tutti islamici. Gran parte di queste tensioni dipendono dalla crescita delle diseguaglianze che spesso si stratificano in base a variabili etniche e religiose. Così la frustrazione per la deprivazione relativa viene facilmente scaricata sul noi/loro. Questo dipende anche da altri fattori.

Il primo è la crisi delle ideologie storiche che dividevano la società in base a fattori socio-economici e quindi indicavano delle soluzioni ai problemi di natura eminentemente politca (anche lì c'erano comunque i brigatisti di turno). Questa crisi è stata camuffata da crisi delle ideologie tout court, cosa falsissima, perchè delle ideologie abbiamo bisogno (ecco perchè metto mano alla fondina quando mi parlano di post-ideologismo) e così sono nate (o rinate) ideologie che dividono il mondo in noi/loro sulla base di caratteri antropologici, culturali e morali. Così "tu" non stai di merda perchè la distribuzione della ricchezza non è equa, "tu" stai di merda perchè uno di un'altra etnia, cultura, religione, paese ecc. ti ruba la ricchezza.

L'altro problema è che con quella che si chiama globalizzazione le identità culturali sono state messe in crisi. Sembra che lo stato-nazione sia qualcosa di superato e una cultura omogenea si diffonde erodendo le tradizioni consolidate. La reazione è l'esplosione di rivendicazioni identitarie in forme forti e violente. Ciò si somma al problema di cui sopra, cioè il rivendicare "noi siamo x" è anche un modo per protestare contro questa globalizzazione che produce diseguaglianza. A ciò aggiungi che laddove c'è relativo benessere e canali politici per la gestione dei conflitti, spinte identitarie rimangono circoscritte a mezzi politici leciti: es. gli indipendentisti scozzesi indicono il referendum. In paesi dove si sono creati Stati a cazzo, dando potere ad un etnia su un altra, queste tensioni assumono i contorni della guerra (es. Mali, dove non sono i quaedisti che lottano, ma i Tuareg che sono stati privati dei loro territori e sottomessi al potere di un'altra etnia).

Come dici tu, giovani che vivono in condizioni di deprivazione relativa e discriminati, cercano qualcosa. Non trovandolo in ideologie politiche, si buttano su altre forme ideologiche. Da lì ad imbracciare armi il passo è breve.

Sul ruolo dei social. Sì può darsi, ma il nazismo si diffuse senza social network."


Poi mi ha sottoposto quest'articolo:

http://www.glistatigenerali.com/articoli/noi-musulmani-alla-periferia-deuropa-vi-spieghiamo-la-nostra-voglia-di-isis/

All'interno di quest'articolo si legge il punto di vista di un giovane siriano, studente di medicina, rifugiato politico in Svezia. Interessantissimi un paio di passaggi dove dichiara:

"A voi manca un elemento chiave per capire la situazione: il discorso sociale. La matrice religiosa è forte, di sicuro orienta la leadership. Ma state sicuri che è la questione sociale quella che riesce, più di tutto, ad affascinare una generazione intera. Perché di redistribuir ricchezze, nazionalizzare i proventi della vendita delle risorse, dare servizi di base alla popolazione civile parlano solo loro. I discorsi che io, da giovane di sinistra, facevo all'università sono adesso diventata un'agenda in mano ad altri, per il nostro fallimento e per la vostra incapacità di sostenere le forze progressiste, in Siria come altrove."
"Per noi era solo immaginare una vita senza corruzione, dove un lavoro lo trovi se sai fare qualcosa e non se tuo padre è nelle grazie del clan al potere. Dove, in un caffé, puoi dir la tua senza sparire nella notte. Dove le risorse dei paesi arabi non siano il conto privato all'estero di famiglie di satrapi, ritenuti grandi statisti, ma vengano distribuite a tutta la popolazione."

MrPippoTN

Parigi oggi capitale del Mondo. Avrei voluto essere lì. Spettacolo.

El Bonve

Dio bono sono arrivati in libia sti pazzoidi. Ma vi rendete conto che li abbiamo dietro casa?   :-X
Modelli stamattina da depressione cosmica leopardiana.
Reading è da suicidio mentre GFS mostra la prima mappa decente (non precipitativa) a 360h.
Non dico altro.
Va bene GW, va bene sfigati, va bene comparto europeo, va bene la Cina, l'India, l'Africa e il Porco bip bip però cazzo dai.......................

(cit. , 1/12/2015)

Bernie

Non tollero alcuna forma di limitazione della mia libertà personale.

El Bonve

Ragazzi sta succedendo un macello a parigi, gravissimo attentato
Modelli stamattina da depressione cosmica leopardiana.
Reading è da suicidio mentre GFS mostra la prima mappa decente (non precipitativa) a 360h.
Non dico altro.
Va bene GW, va bene sfigati, va bene comparto europeo, va bene la Cina, l'India, l'Africa e il Porco bip bip però cazzo dai.......................

(cit. , 1/12/2015)

El Bonve

Stanno arrivano notizie scioccanti... Io son traumatizzato...
Modelli stamattina da depressione cosmica leopardiana.
Reading è da suicidio mentre GFS mostra la prima mappa decente (non precipitativa) a 360h.
Non dico altro.
Va bene GW, va bene sfigati, va bene comparto europeo, va bene la Cina, l'India, l'Africa e il Porco bip bip però cazzo dai.......................

(cit. , 1/12/2015)

MrPippoTN


MrPippoTN

#8
Il finale del video doppiato in italiano salta le conclusioni dell'autore. Ti invito a guardarle qui (dal minuto 8:24):

https://www.youtube.com/watch?v=LKtWekfXtng

Thomyorke

www.meteomollaro.it 

Il 28 dicembre 2020 verrà festeggiato come il 25 Aprile della meteorologia trentina. Amen.

MrPippoTN

Un ragazzino di 16 anni spiega la faccenda in modo incredibilmente lucido, dimostrando di saperne molto più del 90% degli adulti che ci circondano:

https://www.facebook.com/darwishalii/videos/1087240644627628/?pnref=story


MrPippoTN

Questo articolo lo dedico al Bernie: http://temi.repubblica.it/micromega-online/il-terrorismo-dellisis-e-le-complicita-delloccidente/

In particolare il passaggio:

"Ancor meno sopportabile è il balbettamento ideologico sui colpevoli, i provvedimenti da prendere, il dovere di reagire. Non a caso risuscitano in queste ore le pagliacciate ideologiche della Fallaci, grande sostenitrice (come tutti quelli che ora la recuperano) delle guerre di George W. Bush, ormai riconosciute anche dagli americani per quello che in realtà furono: un cumulo di menzogne e di inefficienze che servì da innesco a molti degli attuali orrori del Medio Oriente."

MrPippoTN

#12
Citazione di: Thomyorke il Dom 15 Novembre, 2015, 22:21:26
Grazie ora guardo, intanto ti segnalo questo approfondimento:

http://m.repubblica.it/mobile/r/sezioni/politica/2015/11/15/news/come_possiamo_vincere_la_barbarie_del_terrorismo_disumano-127389822/?ref=m%7Chome%7Criapertura2%7Cpos_2

Interessante: Scalfari scopre l'acqua calda e nonostante l'analisi degna di un ragazzino delle scuole medie da ragione a me, rispetto ai discorsi che facevamo ieri su Whatsapp. Esattamente come ti dicevo io ieri, infatti, sembra che persino Scalfari abbia capito che quella in atto non è una guerra di religione, dato che la religione non c'entra nulla, è solo uno specchietto per le allodole. Ciò che tradisce quanto poco ferrato sia Scalfari sull'argomento è che egli scriva: "i carnefici usano la strategia di colpire gli altri; non importa chi sono, giovani, vecchi, bambini; non importa in quale Paese: hanno colpito a New York, a Parigi, in Turchia, in Egitto, nel Bangladesh, in Pakistan, nelle Filippine, in Afghanistan, in Tunisia, in Iraq ed ora minacciano Roma e Londra. Tra le persone occasionalmente uccise ci potrebbero essere perfino musulmani."

OCCASIONALMENTE? PERFINO?
Questo significa non avere la minima idea delle proporzioni della faccenda.

Allora, cominciamo col dire le cose come stanno:



Piu del 95% delle vittime di questi terroristi sono i musulmani che non la pensano come loro, musulmani che si oppongono alla pazzia di questi individui, molto spesso pagando con la propria vita (come nella foto) la propria opposizione all'avanzata dell'ISIS. La foto ritrae musulmani libici catturati e sgozzati perché tentavano di difendere le loro città da questi pazzi!

Come te la cavi con l'inglese? Guardati questo video:

https://www.facebook.com/TheBrizzler/videos/313288765548660/?pnref=story

Questo è il punto di vista della stragrande maggioranza dei musulmani europei.

Te lo riassumo:
















MrPippoTN

#13
Adesso ti dico io che idea mi sto facendo io di tutto sto casino. Sostanzialmente, pur non essendo io un antiamericano (ANZI),sposo le teorie di Tiziano Terzani, il quale sin dai tempi dell'11 settembre si pose in chiave polemica con Oriana Fallaci:

Niente nella storia umana è semplice da spiegare e fra un fatto ed un altro c'è raramente una correlazione diretta e precisa. Ogni evento, anche della nostra vita, è il risultato di migliaia di cause che producono, assieme a quell'evento, altre migliaia di effetti, che a loro volta sono le cause di altre migliaia di effetti. L'attacco alle Torri Gemelle è uno di questi eventi: il risultato di tanti e complessi fatti antecedenti. Certo non è l'atto di "una guerra di religione" degli estremisti musulmani per la conquista delle nostre anime, una Crociata alla rovescia, come la chiami tu, Oriana. Non è neppure "un attacco alla libertà ed alla democrazia occidentale", come vorrebbe la semplicistica formula ora usata dai politici. Un vecchio accademico dell'Università di Berkeley, un uomo certo non sospetto di anti-americanismo o di simpatie sinistrorse da' di questa storia una interpretazione completamente diversa. "Gli assassini suicidi dell'11 settembre non hanno attaccato l'America: hanno attaccato la politica estera americana", scrive Chalmers Johnson nel numero di The Nation del 15 ottobre. Per lui, autore di vari libri – l'ultimo, Blowback, contraccolpo, uscito l'anno scorso (in Italia edito da Garzanti, ndr) ha del profetico – si tratterebbe appunto di un ennesimo "contraccolpo" al fatto che, nonostante la fine della Guerra Fredda e lo sfasciarsi dell'Unione Sovietica, gli Stati Uniti hanno mantenuto intatta la loro rete imperiale di circa 800 installazioni militari nel mondo. Con una analisi che al tempo della Guerra Fredda sarebbe parsa il prodotto della disinformazione del Kgb, Chalmers Johnson fa l'elenco di tutti gli imbrogli, complotti, colpi di Stato, delle persecuzioni, degli assassinii e degli interventi a favore di regimi dittatoriali e corrotti nei quali gli Stati Uniti sono stati apertamente o clandestinamente coinvolti in America Latina, in Africa, in Asia e nel Medio Oriente dalla fine della Seconda Guerra Mondiale ad oggi.

Il "contraccolpo" dell'attacco alle Torri Gemelle ed al Pentagono avrebbe a che fare con tutta una serie di fatti di questo tipo: fatti che vanno dal colpo di Stato ispirato dalla Cia contro Mossadeq nel 1953, seguito dall'installazione dello Shah in Iran, alla Guerra del Golfo, con la conseguente permanenza delle truppe americane nella penisola araba, in particolare l'Arabia Saudita dove sono i luoghi sacri dell'Islam. Secondo Johnson sarebbe stata questa politica americana "a convincere tanta brava gente in tutto il mondo islamico che gli Stati Uniti sono un implacabile nemico". Così si spiegherebbe il virulento anti-americanismo diffuso nel mondo musulmano e che oggi tanto sorprende gli Stati Uniti ed i loro alleati.

Esatta o meno che sia l'analisi di Chalmers Johnson, è evidente che al fondo di tutti i problemi odierni degli americani e nostri nel Medio Oriente c'è, a parte la questione israeliano-palestinese, la ossessiva preoccupazione occidentale di far restare nelle mani di regimi "amici", qualunque essi fossero, le riserve petrolifere della regione. Questa è stata la trappola. L'occasione per uscirne è ora. Perchè non rivediamo la nostra dipendenza economica dal petrolio? Perchè non studiamo davvero, come avremmo potuto già fare da una ventina d'anni, tutte le possibili fonti alternative di energia? Ci eviteremmo così d'essere coinvolti nel Golfo con regimi non meno repressivi ed odiosi dei talebani; ci eviteremmo i sempre più disastrosi "contraccolpi" che ci verranno sferrati dagli oppositori a quei regimi, e potremmo comunque contribuire a mantenere un migliore equilibrio ecologico sul pianeta. Magari salviamo così anche l'Alaska che proprio un paio di mesi fa è stata aperta ai trivellatori, guarda caso dal presidente Bush, le cui radici politiche – tutti lo sanno – sono fra i petrolieri.

Cominci ad avere il quadro, Franz? La rovina del pianeta terra è il petrolio. Secondo me parte tutto da lì.

MrPippoTN

#14
Io ragazzi vado avanti anche da solo, eh, nessun problema.

In questi giorni mi sono chiesto: ma perché l'Isis se l'è presa con la Francia? Forse perché la Francia, dalla guerra a Gheddafi all'intervento in Siria contro l'ISIS, ha recentemente dimostrato di essere in prima linea in una guerra che molti cittadini del mondo arabo percepiscono come una forma di neocolonialismo occidentale travestito da una scarsamente credibile volontà di esportare i valori della democrazia in quei paesi. Del resto in Libia c'è il petrolio e l'importanza strategica della Siria è ben spiegata nel video che ho postato qualche intervento più in sù.

Ora... Io non metto in dubbio che nel testo della rivendicazione degli attentati di Parigi da parte dell'Isis i riferimenti religiosi siano molteplici. Ma a mio avviso la distorsione dei valori della religione musulmana in questo caso è finalizzata a fare presa sulle menti manipolabili dei musulmani più ignoranti ed emarginati d'Europa. In altre parole: meno li integriamo, più li discriminiamo e più rischiamo che finiscano per odiarci e di conseguenza essere attirati dalla propaganda dello Stato Islamico.

Come si combatte sta cosa? Io non lo so. Tuttavia penso che ci troviamo di fronte ad una guerra non convenzionale, per cui non so quanto abbia senso andare in Siria a bombardare l'Isis. Magari può servire, ma non basta. Il punto è che il terrorismo colpisce a tradimento quindi se anche facessimo tabula rasa dell'Isis a casa loro, questi ci piazzerebbero comunque nuove bombe sotto il culo, a casa nostra e a sorpresa. La lotta al terrorismo ai tempi delle BR ci ha insegnato che il terrorismo si vince distribuendo cultura e benessere, non certo rispondendo alla violenza con altra violenza. Cultura in questo caso significa dare a tutti gli strumenti per condurre una vita equilibrata e laica, perché nel 2015 avere una fede religiosa è già abbastanza medievale, farlo al punto da ammazzare ed ammazzarsi è allucinante. E... Bernie, il mio non è buonismo, è ricerca della tattica più efficace. Sono pronto a mettere in discussione le mie ricette ma sto cercando di individuare una strategia percorribile. Fare tabula rasa del Medio Oriente non è percorribile e soprattutto non sarebbe efficace: più bombardiamo quei paesi più fomentiamo odio verso di noi e ci alleviamo serpi in seno pronte a sparare e farsi esplodere nelle nostre strade. Ripulire etnicamente e culturalmente l'Europa è ancora meno percorribile a meno di non intraprendere una nuova stagione nazista, che francamente eviterei. Impedire la libertà di culto o impedire alle persone di circolare liberamente in Europa significa rinunciare alle nostre libertà democratiche, il che equivalrebbe ad un enorme passo indietro. Insomma... E' un bel casino. E finora l'unica strategia che mi convince è quella di Gino Strada, che a sua volta cita Bertold Brecht:

"La guerra che verrà non è la prima. Prima ci sono state altre guerre.
Alla fine dell'ultima c'erano vincitori e vinti. Fra i vinti la povera gente faceva la fame. Fra i vincitori faceva la fame la povera gente egualmente".
Bertold Brecht

L'unico modo per far finire la violenza è smettere di usarla. Qualcuno mi dirà: ma io non sono violento. Che abbiamo fatto noi di male? Vi risponderò con questo video tratto da un vecchio film di Alberto Sordi, "finché c'è guerra c'è speranza":

https://www.youtube.com/watch?v=hdaz53bNjXo

Forse stiamo cominciando a realizzare che il nostro benessere si fonda su squilibri planetari e presuppone lo sfruttamento di un numero sempre crescente di persone. Se vogliamo continuare a vivere con questi standard dobbiamo prepararci a combattere a casa loro e a difenderci in casa nostra, altrimenti è il caso di cominciare a ridimensionarli. Ognuno è libero di fare la propria scelta, io fucili non ne imbraccio. Piuttosto cerco di utilizzare la mia arma migliore: il cervello. E in questo senso sono giorni che rifletto su una terza via, ovvero: è possibile un mondo che non si fondi sugli squilibri che hanno caratterizzato la storia dell'umanità? E' immaginabile un mondo senza oppressi ed oppressori? Forse no ma... cosa possiamo fare per costruirlo? Secondo me il primo passo è emanciparsi dal petrolio perché ogni volta che facciamo un pieno alla nostra auto, noi stiamo mettendo un kalashnikov in mano ad un terrorista.