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Freddo e inversioni termiche

Aperto da Simo94, Dom 31 Gennaio, 2016, 10:54:28

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Simo94

#30
Iniziamo a vedere quali sono i siti papabili per il prossimo inverno cioè a partire da settembre  :presobene:

Trento sud tra Ravina, Adige e casello autostradale, è circondato da un ponte a sud, dagli argini ad est e dall'autostrada a ovest, ottimo posto per fare buone minime

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Simo94

Sempre Treno sud, zona compresa tra ferrovia, Fersina e zona del palaghiaccio

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yakopuz

Flavioski ti confermerà queste zone ...
Il futuro e' nel presente ... devi solo sapere dove e'

Giacomo da Centa

#33
Già! Zone depresse (le aree più fredde coincidono quasi sempre con quelle a quota più bassa, ben individuabili con un Gis o nelle carte di rischio alluvionale, volendo...ah ah). Penso poi che la protezione dal flusso da nord (come un terrapieno, ad esempio) possa giocare un ruolo importante per evitare i rimescolamenti dovuti alla brezza di drenaggio da nord, praticamente quasi sempre presente in val d'Adige.

yakopuz

Citazione di: Giacomo da Centa il Gio 18 Maggio, 2017, 00:40:04
Già! Zone depresse (le aree più fredde coincidono quasi sempre con quelle a quota più bassa, ben individuabili con un Gis o nelle carte di rischi alluvionale, volendo...ah ah); penso poi che la protezione dal flusso da nord (come un terrapieno, ad esempio) possa giocare un ruolo importante per evitare i rimescolamenti dovuti alla brezza di drenaggio da nord, praticamente quasi sempre presente in val d'Adige.

La cosa un po sorprendente e´che queste zone spesso non coincidono ne con le zone dove la neve "attacca" meglio o accumula di piu durante una nevicata, ne´, spesso, con le zone dove la neve si conserva piu a lungo.
La circolazione locale in caso di precipitazione e´diversa, ad esempio per vedere attaccare bene, specialmente con neve umida, e´meglio essere esposti alla brezza di drenaggio da nord che porta aria un pelo piu fredda. Poi ci sono venti e brezze locali o isole di calore che incidono in maniera complessa.
Per la durata della neve, in situazione di inversione termica spesso le buche fredde sono buone, ma a volte queste zone da inversione  sono anche quelle con le massime piu alte.
Il futuro e' nel presente ... devi solo sapere dove e'

Simo94

Citazione di: yakopuz il Gio 18 Maggio, 2017, 09:50:36
Citazione di: Giacomo da Centa il Gio 18 Maggio, 2017, 00:40:04
Già! Zone depresse (le aree più fredde coincidono quasi sempre con quelle a quota più bassa, ben individuabili con un Gis o nelle carte di rischi alluvionale, volendo...ah ah); penso poi che la protezione dal flusso da nord (come un terrapieno, ad esempio) possa giocare un ruolo importante per evitare i rimescolamenti dovuti alla brezza di drenaggio da nord, praticamente quasi sempre presente in val d'Adige.

La cosa un po sorprendente e´che queste zone spesso non coincidono ne con le zone dove la neve "attacca" meglio o accumula di piu durante una nevicata, ne´, spesso, con le zone dove la neve si conserva piu a lungo.
La circolazione locale in caso di precipitazione e´diversa, ad esempio per vedere attaccare bene, specialmente con neve umida, e´meglio essere esposti alla brezza di drenaggio da nord che porta aria un pelo piu fredda. Poi ci sono venti e brezze locali o isole di calore che incidono in maniera complessa.
Per la durata della neve, in situazione di inversione termica spesso le buche fredde sono buone, ma a volte queste zone da inversione  sono anche quelle con le massime piu alte.
Esattamente...  Le zone che comunque non hanno bariere naturali o artificiali a nord e sono più depresse possono fare temperature minime molto basse ma nelle prime ore della notte. Successivamente le brezze vanno un po' a rompere l'inversione...

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Simo94

Buonasera, tra le ore 21,30 e le 23,30 di lunedì 04 dicembre 2017 io e Giacomo da Centa abbiamo effettuato una prima rilevazione di temperatura a Trento nord sperando sia la prima di una lunga serie. I punti campionati sono più di 100 e questa è una prima interpolazione. Seguiranno ulteriori mappe  :D

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yakopuz

Bello. Poi fai la tesi validando il modello di Lorenzo?
Sovrapponi con la mappa delle zone alluvionali il dem lidar e la mappa di uso del suolo
Il futuro e' nel presente ... devi solo sapere dove e'

Giacomo da Centa

#39
Citazione di: yakopuz il Mer 06 Dicembre, 2017, 22:00:27
Bello. Poi fai la tesi validando il modello di Lorenzo?
Sovrapponi con la mappa delle zone alluvionali il dem lidar e la mappa di uso del suolo

Per chi non conoscesse benissimo zone e frazioni, stessa carta con un po' di toponomastica:



Esatto Giacomo, si prospetta un bel lavoro potenzialmente; anzi, lancio un'idea: potremmo ampliare il dominio scandagliato sia verso Trento, sia verso la zona di Lavis e Zambana con l'aiuto di un'altra macchina che giri in contemporanea, due "squadre" praticamente. Qui alcune considerazioni che ho messo anche sulla mia pagina Facebook, che Simone o altri naturalmente possono arricchire:

- Le zone più fredde (punte di -5°) sono quelle con suoli naturali, aperte, meglio se depresse e protette dal vento da nord: i campi di Roncafort e Spini a ridosso dell'argine dell'Adige, le ultime zone agricole di Maso Rossi e Canova.
- Le zone più elevate (come il conoide dell'Avisio verso Lavis e Lamar) sono più miti: l'aria fredda tende a scivolare muovendo verso zone più basse.
- Le aree edificate frenano il raffreddamento serale: l'Interporto, Gardolo e il nucleo di Spini restano attorno a -2°.
- Servono diversi ettari di terreno libero (come ad esempio al parco di Melta) per rilevare un sensibile calo dei valori.
- Il centro città in quei momenti registrava valori fra 0° e -1°: l'effetto isola di calore era netto, con un differenziale di ben 4°/5° rispetto alle zone aperte!

Ovviamente questi sono i temi di Lorenzo Giovannini (Lorenzo_TN) quindi sarà lui casomai a darci indicazioni per eventuali repliche del lavoro. Ciaooo

ross

Interessante! Ma per il confronto col modello di Lorenzo, se non sbaglio quello prende le condizioni al contorno del bilancio energetico di WRF ad alta risoluzione e usa quelli integrandoli con le informazioni sul tipo di suolo e di edifici. Tiene anche in considerazione le particolarita' topografiche come piccole depressioni anche? Perche' per quello avrebbe bisogno di risolvere la dinamica dello strato limite nelle zone depresse. Lorenzo mi pare me lo avessi gia' detto, ma non ricordo piu :)
BAROMETER, n.
An ingenious instrument which indicates what kind of weather we are having. - A. Bierce, The Devil's Dictionary

lorenzo_TN

Citazione di: ross il Gio 07 Dicembre, 2017, 12:12:18
Interessante! Ma per il confronto col modello di Lorenzo, se non sbaglio quello prende le condizioni al contorno del bilancio energetico di WRF ad alta risoluzione e usa quelli integrandoli con le informazioni sul tipo di suolo e di edifici. Tiene anche in considerazione le particolarita' topografiche come piccole depressioni anche? Perche' per quello avrebbe bisogno di risolvere la dinamica dello strato limite nelle zone depresse. Lorenzo mi pare me lo avessi gia' detto, ma non ricordo piu :)

No, non tiene in considerazione le particolarità topografiche di sotto-griglia. Sarebbe interessante, ma operativamente non si riesce a fare...
In ogni caso la distribuzione è quella tipica delle notti serene per l'area a Nord di Trento. Questo ad esempio è quello che vedeva il modello per la scorsa notte (non ho salvato l'immagine della notte giusta, ma l'andamento spaziale è comparabile)



Simo94

Ecco quello di quella sera



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