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Discussioni - Thomyorke

#1
Vista la convergenza modellistica rispetto alla possibile apertura della porta atlantica con l'arrivo delle (un tempo) classiche perturbazioni autunnali, apro questo topic per una discussione più precisa attorno alle prospettive di inizio novembre.
Sia gfs che reading propongono una ittuzione in grande stile dell'Atlantico nel mediterraneo con ondulazione ficcante capace di attivare piogge intense e le prime grandi nevicate oltre i 1800-2000 m.

Ecco il modellame odierno (2 mappe ECMWF e gli spaghi aggiornati gfs) a supporto dell'evoluzione sopra tracciata:











Curiosità: gli spaghi "vedono" precipitazioni consistenti anche per domani sera e mercoledì ma tale previsione non è supportata dal cluster ufficiale che, essendo il più performante in termini di implementazione orografica, è ottimo indicatore di come quel "picco" sia destinato a rimanere solo sulla carta in quanto espressione di proiezioni precipitative molto "grossolane". D'altra parte basta uno sguardo alla sinottica per rendersi conto che non ci sarà spazio per precipitazioni diffuse, al massimo si assisterà ad un po' di instabilità determinata da un mix di elementi: caldo preesistente, lieve abbassamento dei geopotenziali e ingresso di aria relativamente più fresca, responsabile del calo termico che riporterà le temperature su valori più consoni per la stagione.
Da segnalare che a dispetto di gfs che nei giorni scorsi ci aveva illuso proponendo l'ingresso franco di un fronte freddo carico di neve fino a quote medio-basse, reading da più di una settimana è andato dritto per la sua strada prospettando solamente un lieve calo dei geopotenziali e instabilità dovuta ai motivi prima esposti. Giù il cappello.  ;)
Che dire, seguiamo qui l'evoluzione ben più promettente per il prossimo week end sperando che i modelli confermino...
#2
Meteodidattica regionale / Serata SAT Pergine
Lun 26 Agosto, 2019, 10:47:33
Ciao a tutti! Come già alcuni di voi sanno, sono stato contattato da Silva Floriani che fa parte del direttivo SAT sezione di Pergine. Mi han chiesto se come associazione riusciamo ad organizzare un nostro intervento sul rapporto fra cambiamenti climatici ed eventi meteorologici estremi, focalizzando in particolare l'esposizione su cause ed effetti della recente tempesta Vaia di fine ottobre 2018. Penso sia una buona occasione per farci conoscere, attivare collaborazioni e per diffondere cultura meteo in contesti dove la meteorologia assume un ruolo molto importante (come da statuto associativo ;)). Si potrebbe pensare di proporre ai partecipanti anche il tesseramento: penso che si possa trovare terreno fertile in tal senso...
La loro proposta è di organizzare la serata venerdì 13 settembre alle ore 20:45 presso la sede di via Filzi 3 a Pergine.
Lorenzo, Giacomo, Filippo, cosa dite? So che Lorenzo ha curato una presentazione piuttosto simile nei contenuti, si potrebbe pensare di riproporre qualcosa del genere, tenendo presente che la platea non ha chiaramente competenze specifiche. Anche Giacomo e Filippo avevano esposto presentazioni molto interessanti qualche tempo fa in occasione dell'ultima assemblea MTAA e piuttosto attinenti al tema della serata.
Fatemi sapere che così eventualmente do conferma!
Vi ringrazio molto intanto...
#3
Thread per quelli che non si arrendono, per quelli che nonostante la situazione europea attuale contraddistinta da anomalie positive folli hanno ancora la speranza che possano intervenire nel medio-lungo periodo dei cambiamenti che quantomeno riportino alla normalità il quadro termico per la seconda metà di novembre, il mese forse più bello per noi meteofili perché rappresenta l'anticamera del periodo invernale, perché in qualche modo ci permette di fantasticare sugli scenari futuri con la consapevolezza che l' "evoluzione astronomica" giocherà a nostro favore limitando progressivamente, a parità di condizioni, l'influsso dei raggi solari sull'andamento della temperatura.
Questa mattina ci sono delle piccole ma significative novità sul lungo periodo. Osservando le ens si nota una certa tendenza al rallentamento della tensione zonale che favorirebbe l'instaurarsi di uno scand+ con mediterraneo che rimarrebbe preda di infiltrazioni di aria più fresca da est: questa situazione potrebbe poi innescare nel lungo periodo un'irruzione più decisa di aria fredda sul nostro territorio in moto retrogrado da nordest.
Ecco alcuni pannelli significativi in tal senso:













Naturalmente sono solo delle ipotesi però il fatto che anche reading nel long intraveda una soluzione piuttosto aderente al quadro presentato (alta pressione in movimento verso nord est, canadese che si arriccia e pompa aria calda e stabile verso la scandinavia) getta almeno le basi per la speranza che qualcosa possa cambiare rispetto al nauseante quadro attuale caratterizzato da uno stillicidio caldo-umido.
Seguiamo qui i prossimi aggiornamenti ;)
#4
Approfitto del brutto raffreddore che mi costringe a casa per dedicare un thread agli eventi meteorologici novembrini: quali sono state le congiunture meteorologiche che più hanno emozionato e coinvolto il vostro animo di meteoappassionati nel mese di novembre?
Immagino che ognuno di noi, con le nostre differenti sensibilità, conservi dei ricordi piuttosto nitidi relativi a situazioni magari molto diverse fra loro (c'è chi apprezza l'abbondanza di precipitazioni, chi il freddo record, chi l'effetto sorpresa legato ad una nevicata del tutto inaspettata, anche se effimera)
Vi chiedo di selezionare 3 eventi e di associare ad ognuno di essi una breve descrizione di come avete vissuto l'episodio.
Comincio io, in ordine cronologico.

1° episodio: è stata dura scegliere, la bella nevicata del 21 novembre 1999 aveva tutte le caratteristiche per "spuntarla" ma alla fine ha prevalso l'episodio perturbato che ha interessato il Trentino l'8 novembre 2003. Ricordate? Dopo un inizio mese piuttosto anonimo, proprio quando sembrava che l'alta pressione prendesse il sopravvento fino a data da destinarsi ecco che i modelli, quasi improvvisamente, misero a fuoco un tentativo di retrogressione da parte di una curiosa goccia fredda da nord-est, "staccatasi" dalla penisola scandinava con l'obiettivo di fare breccia nel contesto mite e stabile garantito dall'alta pressione. Curiosamente, più ci si avvicinava all'evento, più i modelli tendevano a calcare la mano sulla profonità dello strappo: se all'inizio sembrava essere incisivo solo dal punto di vista termico (abbassamento sensibile delle temperature), progressivamente il calo dei geopotenziali fu associato a curvatura nettamente ciclonica sulle nostre zone grazie ad un progressivo shift verso nord della struttura depressionaria in moto retrogrado. Ricordo bene i commenti dei forumisti estasiati su meteonetwork: da uno spiffero fresco da est ci si è trovati di fronte alla possibilità di assistere ad un peggioramento "freddo" con accumuli ingenti e molta neve a quote basse per il periodo. E così fu: sul finire dell'evento nevicò anche a Gardolo dove ci fu addirittura accumulo su alcune superfici come tetti e prati. In quota delirio bianco con più di mezzo metro oltre 1000 m.
Ecco l'analisi meteorologica giornaliera di meteotrentino relativa all'evento:

07 novembre 2003
Le Alpi sono interessate da una depressione in quota da est. Cielo molto nuvoloso con precipitazioni deboli sparse, localmente moderate (Passo Tonale: 10 mm) e nevose fino a bassa quota (700 m circa). Forte calo delle temperature in quota.

08 novembre 2003
Una depressione molto fredda da est interessa le Alpi. Cielo coperto con precipitazioni moderate o forti diffuse (30-60 mm con valori superiori sui settori orientali). Abbondanti nevicate hanno interessato il territorio a partire dai 500 m di quota con quantità variabili dai 20 ai 60 cm in quota e specie sui settori meridionali. Le nevicate hanno interessato anche i fondovalle nelle ore pomeridiane. In serata le precipitazioni si esauriscono e la nuvolosità tende ad attenuarsi.

Ecco la mappa a 500hpa che evidenzia la fredda depressione che ha abbracciato il nord Italia:



#5
Forse è prematuro ma mi sembra doveroso aprire un thread che permetta di definire meglio i contorni dell'evento alluvionale di portata storica che ha appena interessato il nostro territorio portando con sé un impressionante carico di distruzione e determinando purtroppo anche delle vittime.
Mi rendo perfettamente conto che è presto sia per fare la conta dei danni sia per tentare di definire la portata dell'evento in termini di analisi meteorologica, molte zone sono ancora del tutto o parzialmente isolate, altre sono senza energia elettrica per cui anche le informazioni arrivano un po' a singhiozzo e non è facile quindi ricostruire un quadro preciso e puntuale di quelli che sono stati gli effetti sul territorio regionale legati all'intenso passaggio perturbato. Nonostante questo, ritengo che sia opportuno sollecitare fin da ora un confronto su un evento probabilmente unico nel suo genere per il nostro territorio: la violenza dei fenomeni precipitativi ma soprattutto dei venti innescati dal passaggio del fronte freddo che hanno provocato una devastazione nei boschi, sradicando quantità impressionanti di alberi, lasciano pensare a qualcosa che forse non ha precedenti nella storia meteorologica del nostro territorio. Io penso che l'analisi non possa prescindere dal fare chiarezza sui seguenti punti nel tentativo fornire una cornice il più possibile precisa a quanto accaduto e capire se davvero siamo in presenza di un unicum nella storia meteorologica così come ci viene "raccontata" dai preziosi archivi nei quali sono disponibili i dati relativi al clima del passato:

1. Dinamica atmosferica generale che ha determinato l'innesco del sistema perturbato
2. Analisi delle due fasi del peggioramento con particolare riferimento alla seconda e più esplosiva evoluzione legata all'approfondimento e repentino avvicinamento del minimo di pressione "ripescato" dal ramo ascendente del jetstream
3. Analisi comparativa alla ricerca di similitudini e divergenze fra evento appena passato ed eventi alluvionali che hanno interessato il nostro territorio
4. Raccolta di dati relativi a parametri meteorologici (accumuli, picchi di vento, rate) e stima degli effetti distruttivi

Sarebbe poi davvero interessante capire, ammesso e non concesso che sia possibile avere risposte certe, quanto ha inciso il cambiamento climatico nel determinare un'evoluzione dei fenomeni così estrema. Il calore rilasciato dal mediterraneo ha certamente esacerbato il potenziale esplosivo della struttura depressionaria ma in che misura questo quid legato al gw ha contribuito a "modificare" una congiuntura atmosferica (poderoso scambio meridiano con aria polare-marittima nel cuore del mediterraneo) che sarebbe stata "esplosiva" anche 100 anni fa?
Vi invito a dire la vostra, raccogliamo qui intanto i nostri contributi.
Buona serata
#6
Del più e del meno / auto elettrica
Lun 13 Agosto, 2018, 15:25:28
Apro il thread per raccogliere le nostre considerazioni sulle auto elettriche attualmente disponibili sul mercato. Devo ammettere che appena ho avuto la possibilità di vederne una dal vivo mi si è aperto un mondo: in particolare sono stato alla Nissan dove ha potuto conoscere la nuova Leaf, una macchina ad emissioni zero (nella mia ignoranza credevo esistessero solo le ibride) e neanche così scarsa a livello di prestazioni. Certo va valutata bene l'autonomia e va testata la velocità di carica con rete domestica/colonnine disponibili sul territorio. Devo dire che in concessionaria sono stati molto disponibili e me la fanno provare per un weekend, durante il quale avrò modo di testare la macchina e capire quanto possa essere conveniente/funzionale averne una, magari come seconda auto per trasferte limitate al territorio regionale.
Qualcuno di voi sta valutando l'acquisto? Ritenete che la tecnologia montata su queste auto sia ancora troppo poco evoluta per giustificare l'acquisto? Siete tentati ma state aspettando che i costi diminuiscano e le prestazioni aumentino? Il modello base della Leaf (accessori ridotti all'osso) non costa meno di 34000 euro, che diventano circa 26000 (da preventivo) integrando tutti gli incentivi disponibili e uno sconto da parte del concessionario.
Capitolo costi di ricarica: La Nissan dichiara che con 1 kWh la Leaf macina in media circa 9.5 km; tenendo conto del costo attuale di un kWh, circa 0,0881 euro (fonte:https://www.comparasemplice.it/informazioni/energia/costo-kwh), si ottiene 0.85 euro ogni 100 km di marcia, più di 10 volte meno di quanto attualmente spendo per la Duster che nella sua categoria si distingue per essere piuttosto "astemia". Naturalmente testerò la veridicità di questi dati quando avrò l'occasione di provarla. Il risparmio sarebbe notevole per me che spendo circa 1500/2000 euro l'anno di gasolio...

Io sono molto tentato anche se probabilmente se ne riparlerà fra qualche anno perché ora come ora non ho ancora necessità di cambiare auto (aspetto che la Yaris, nostra seconda macchina, mi molli per strada...) ;D 
#7
Buongiorno, qui tutte le nostre considerazioni sulla potente irruzione fredda in corso, dati, confronti con eventi passati.
Stiamo vivendo la Storia!
Questa mattina -8.1 con 40 ur e coperto... :o
#8
Come da titolo, propongo di acquistare un radar per la rilevazione delle precipitazioni sul nostro territorio. Pazzia? Discutiamone qui. Dico solo che la nostra passione credo sia parte integrante della nostra vita e il radar, a sua volta, è parte integrante della nostra passione: senza di esso è impossibile ad esempio seguire la traiettoria di un temporale  oppure capire l'evoluzione delle precipitazioni in caso di nevicata imminente. IMPENSABILE per quanto mi riguarda.
Obiettivo del thread è raccogliere informazioni anche su eventuali possibilità di sovvenzioni e finanziamenti: sapere come sono distribuite le precipitazioni e qual è la loro dinamica evolutiva può essere cruciale nelle situazioni di potenziale pericolo e solo il radar permette di acquisire dati utili in tal senso. Per questo motivo, in ottica preventiva e di supervisione degli eventi di forte maltempo, il radar è uno strumento essenziale e vitale per la tutela del territorio e per la sicurezza dei cittadini che lo abitano.
Lascio a voi la parola. Io sono disposto ad investire se riusciamo a sviluppare un bel progetto.
#9
Monitoriamo qui il peggioramento in arrivo a partire dal weekend, provocato dal lento avvicinarsi di una saccatura atlantica i cui primi effetti (sabato e, sembra gran parte di domenica) si limiteranno ad un aumento della nuvolosità senza precipitazioni di rilievo. La parte attiva del fronte, via via posticipata dai GM, transiterà sulla nostra regione lunedì. Purtroppo il contesto termico all'arrivo dei fenomeni sarà fortemente condizionato dall'avvezione di aria medio-atlantica particolarmente mite che precede la depressione (previsti fino a 8 C° ad 850 hpa): per questo motivo le nevicate saranno dapprima relegate alle quote medio-alte, poi sembra che durante la parte attiva del peggioramento ci possa essere un discreto calo termico (zt 1500 m lunedì sera e, localmente 1250 m notte su martedì) che consentirà alla neve di scendere più in basso (ancora presto per capire quanto e dove...)

Ecco cosa vedono i GM durante i fenomeni più forti, a partire da lunedì pomeriggio:











Davvero difficile fare una stima degli accumuli, così ad occhio penso che 30 mm diffusi ci possano stare tranquillamente. A voi la parola, attendendo i consueti aggiornamenti modellistici. ;)
#10
Eccoci a pochi giorni da un nuovo evento perturbato, questa volta siamo alle prese con un fronte nord-atlantico che scalzerà l'alta pressione di matrice subtropicale responsabile delle temperature folli che stiamo registrando in queste ore.
La perturbazione si annuncia tosta e decisa ma purtroppo il profilo termicoche la anticipa è davvero pessimo. Da domani si cala in quota ma ormai il danno è fatto: sarà neve pertanto altimetrica. Meteotrentino la vede a 1000-1200 m in calo a 600-800 (senza fare alcuna menzione su eventuali zone territoriali)
Voi come la vedete? Questa sera posto un po' di mappe. Sarà interessante seguire il calo termico domani in serata con conseguente umidificazione della colonna...
Dolomiti meteo molto prudente con maltempo solo moderato (non esclusi fenomeni importanti): evidentemente hanno altre mappe a disposizione rispetto a quelle pubbliche... 
#11
Ragioniamo sugli effetti del peggioramento che domenica sera ci investirà a partire da ovest. Situazione assurda, con cuscino gelido scalzato rapidamente da correnti di libeccio molto intense che determineranno fenomeni anche intensi dovuti a sbarramento sul versante meridionale delle Alpi.
I modelli continuano a shiftare ad ovest anche se fra realdin 12z di ieri sera e lo 00z di questa mattina non ci sono grosse differenze, pertanto FORSE la situazione è stata finalmente inquadrata.
A mio avviso all'inizio è possibile che nevichi anche in valle grazie all'aria fredda di origine artica preesistente. Poi si capitolerà tutti, in tempi diversi in ragione del contesto orografico.
Questa mattina mi permetto di salvare questa mappa:





Ovviamente se ci saranno ancora aggiustamenti ad ovest le possibilità di avere neve fino in basso caleranno.
Cosa vi aspettate? Secondo voi c'è la possibilità di avere gelicidio in valle considerando che avremo una colonna molto fredda e secca prima dell'ingresso mite?
#12
Fra giovedì e venerdì tutti i modelli vedono il transito di una saccatura nordatlantica con fenomeni che potranno essere nevosi anche sul capoluogo trentino in virtù della sedimentazione e accumulo del freddo arrivato nei giorni scorsi.
Che dire, speriamo sia la volta buona. Monitoriamo qui l'evoluzione modellistica con la consapevolezza che potranno esserci importanti modifiche nell'assetto configurativo...
#13
Meteodidattica regionale / Affondi Atlantici
Sab 21 Ottobre, 2017, 08:11:18
Le congiunture meteo disastrose di questi ultimi tempi ci costringono ad alternare noiosissimi nowcasting ad analisi modellistiche da cui spicca sempre e solo lei, una grossa alta pressione che domina il mediterraneo e ci protegge dagli attacchi perturbati.
Dove sono finiti gli affondi atlantici che scavavano depressioni in grado di condizionare il tempo per giorni e giorni sul nostro territorio? Se esse sono sparite dai modelli di previsione, non resta che "aprire" gli archivi wetterzentrale ed ammirare lo spettacolo che la natura un tempo era ancora in grado di offrirci.
Il thread è dedicato a quelle situazioni eccezionali dal punto di vista pluviometrico che hanno avuto origine da grosse saccature atlantiche autunnali. Uno degli affondi che ricordo con particolare partecipazione emotiva (ho ancora in mente le maestose immagini dal sat) è quello del novembre 2002.
Meteotrentino ci ha scritto una (stringata per la verità) analisi (http://www.meteotrentino.it/clima/pdf/Pdf_Eventi/evento-nov02.pdf) da cui spiccano dati clamorosi come i quasi 450 mm accumulati a Revò, val di Non, in 6 giorni di pioggia. Dalle mappe disponibili spicca l'azione di blocco da parte dell'anticiclone ad est della saccatura, azione che è stata all'origine del protrarsi delle precipitazioni da stau sul versante sudalpino. Forti temporali si sono verificati in segito al passaggio frontale, in attesa che una seconda saccatura iniziasse a convogliare ulteriori correnti umide ed instabili da sud.
Una delle caratteristiche legate all'episodio fu il colore del cielo che ha accompagnato i fenomeni, giallognolo, sintomo della presenza di particelle di sabbia desertica n sospensione sospinte su di noi dalla potente componente meridionale delle correnti. Essa ha contribuito ad accumuli eccezionali nelle zone più settentrionali della Provincia (dove si sono peraltro registrati i picchi di pioggia massimi).
Ecco alcune mappe:












Qui sotto potete leggere il report di mt relativo alle singole giornate di quel periodo. Come si nota, limite neve mai eccessivamente alto. Per i ghiacciai una serie di giornate strepitose nel momento perfetto dell'anno:

15 novembre 2002
La saccatura avanza lentamente verso sudest convogliando sulle Alpi masse d'aria umida e calda. Un'intensa perturbazione interessa il nord Italia accompagnata da forti e diffuse precipitazioni con frequenti rovesci e temporali. Limite delle nevicate a circa 1800-2000 m.

16 novembre 2002
Una estesa saccatura interessa l'Europa occidentale mentre insistono sulle Alpi flussi di aria umida e calda che favoriscono ancora cielo coperto con piogge abbondanti e nevicate oltre i 2000 m.

17 novembre 2002
Persiste la circolazione ciclonica con flussi caldi e umidi da sudovest ma si osserva una parziale attenuazione dei fenomeni. Cielo coperto per tutta la giornata con piogge di debole o moderata intensità in prevalenza al mattino. Neve oltre i 1600-1800 m circa.

18 novembre 2002
Il fronte si muove verso nordest e si osserva un'intensificazione dei fenomeni. Cielo coperto e precipitazioni diffuse e persistenti già al mattino; le precipitazioni continuano fino alla notte. Neve oltre i 1500-1700 m circa, in serata in abbassamento con modeste quantità fino a 1300-1400 m.

19 novembre 2002
Le correnti in quota si dispongono da ovest-sudovest e sono più secche; nella notte terminano le precipitazioni a partire da ovest; in mattinata ancora qualche residua precipitazione ad est; limite della neve a 1400-1600 m; in Val di Sole anche a 1300 m. Per tutta la giornata cielo da molto nuvoloso a coperto; temperature massime in aumento; venti deboli variabili.

20 novembre 2002
Le correnti in quota si dispongono da ovest e sono più secche; un sistema frontale si avvicina da ovest in serata. Durante il giorno nuvolosità variabile con ampi tratti soleggiati; in serata aumento della nuvolosità da ovest e piovaschi sparsi. Temperature stazionarie

21 novembre 2002
Una depressione atlantica fa confluire sulle Alpi correnti meridionali umide con associato un sistema frontale; già dalla mattinata molto nuvoloso e piovaschi sparsi in intensificazione; dal pomeriggio deboli diffuse; neve oltre i 1700 m.

22 novembre 2002
La perturbazione interessa la regione al mattino con cielo coperto e precipitazioni diffuse. Dal pomeriggio attenuazione dei fenomeni con locali rovesci sparsi. Temperature in lieve calo. Venti deboli con temporanei rinforzi da Nord in serata.

23 novembre 2002
Un debole promontorio interessa l'Italia favorendo sulle Alpi un sensibile miglioramento del tempo. Il cielo è in prevalenza sereno per tutta la giornata con ottima visibilità. In serata si avvicina una nuova perturbazione che causa un progressivo aumento della nuvolosità dai settori sudoccidentali e le prime deboli precipitazioni.

24 novembre 2002
Le Alpi sono ancora investire da calde e umide correnti meridionali associate ad un sistema frontale. Cielo coperto con precipitazioni diffuse e abbondanti dal pomeriggio. Nevicate oltre i 1800-2000 m.

25 novembre 2002
Persistono sulle Alpi correnti umide da sudovest. Cielo coperto e piogge abbondanti e diffuse su tutto il territorio. Limite delle nevicate in aumento fino a 2000-2300 m. Temperature in aumento. Breve attenuazione dei fenomeni nel pomeriggio che tornano ad intensificarsi in serata.

26 novembre 2002
Persistono le correnti meridionali molto umide. Cielo coperto con precipitazioni forti diffuse localmente molto forti; limite delle nevicate intorno ai 2200 m. In serata attenuazione dei fenomeni. Temperature stazionarie; in quota venti meridionali moderati, tendenti a ruotare dai quadranti orientali.
#14
Mercatino / Vendo davis vantage vue
Gio 05 Ottobre, 2017, 22:22:12
Come da titolo. Console + sensori, versione americana! Problema di contatto a sensore temperatura e umidità. Tenuta perfettamente, 200 euro poco trattabili.
#15
Ci siamo, finalmente sembra configurarsi un peggioramento (ma è davvero il caso di chiamarlo così?) duraturo per il nostro territorio con correnti meridionali fortemente instabili che insisteranno per qualche giorno con pioggia, temporali e vento, il tutto accompagnato da un sensibile calo termico con t ad 850 hpa addirittura sotto la media di un paio di gradi (ECMWF).
Inutile sottolineare l'importanza di precipitazioni diffuse in questo periodo dominato da una siccità preoccupante che ha contribuito a abbassare il livello dei bacini idrici già messi a dura prova da una stagione autunnale ed invernale particolarmente carente di precipitazioni.
Dopo la passata odierna, lunedì giornata interlocutoria, ancora calda e soleggiata mentre martedì ci saranno i primi segnali del cambiamento del tempo, grazie all'avvicinamento di una saccatura atlantica che farà breccia nel cuore dell'alta pressione africana.
E' davvero presto per dire se questa perturbazione innescherà un vero e proprio cambio di pattern oppure se sarà solo un episodio isolato e poco significativo in relazione al prosieguo della stagione estiva. Certo è che l'evento in arrivo appare gustoso ed incisivo, capace di risvegliare l'attenzione dei meteofili trentini ed altoatesini un po' sopita a causa della monotonia atmosferica fin qui vissuta.

Ecco intanto una breve carrellata di mappe a 500hpa su base reading che ben evidenziano l'entrata trionfale della struttura depressionaria:










Lascio ai più esperti l'analisi dettagliata del peggioramento ma mi permetto di segnalare che le correnti perturbate troveranno al loro arrivo una colonna d'aria ancora bella carica di "combustibile": la temporanea rimonta altopressoria di lunedì con il suo carico di radiazione solare determinerà un aumento dell'energia a disposizione e molto probabilmente vi saranno dei bei contrasti all'arrivo dell'aria più fresca ed instabile.
A presto!
#16
Ho letto con interesse la ricerca pubblicata in home page da meteotrentino anche se con rammarico ho notato alcune imprecisioni piuttosto grossolane relative ad eventi importanti e recenti. Per carità, gli errori probabilmente non inficiano le conclusioni a cui perviene l'analisi (trend nivometria in netto calo negli ultimi anni) anche se gettano un pesante alone di dubbio in riferimento all'attendibilità e all'accuratezza dei dati riferiti ad eventi non così recenti  per i quali vi sono evidentemente ridotte possibilità di verifica. Se infatti gli errori recenti possono essere smascherati facendo riferimento alla memoria storica e alle rigorose analisi condotte dai meteoappassionati non è così se ci si riferisce ad eventi remoti, di ormai difficile ricostruzione.
Stupisce in particolare l'errata ricostruzione della nevicata di gennaio 2006: nell'analisi mt riporta 65 cm caduti in un solo giorno, il 28 gennaio 2006 mentre tutti noi sappiamo che quella nevicata ebbe inizio il 26 gennaio per poi far registrare l'apice il giorno successivo fino ad esaurirsi nella prima mattinata del 28.
Altro evento recente registrato in modo poco accurato è quello relativo alla nevicata  del 1 dicembre 2008. Nel report mt rileva ben 3 giorni di neve con totale 50 cm mentre la realtà dei fatti fu ben diversa: ci fu un primo affondo nordatlantico il 24 novembre, poi un secondo passaggio più incisivo il 28 ( 35 cm di neve a Trento), nuova perturbazione fra 29 e 30 con passaggio da pioggia a neve nella notte (5 cm a Martignano) e infine una ultima fase perturbata nella notte fra 30 e 1 dicembre con neve molto collosa e pesante ( una quindicina di cm alle Laste).

A prescindere dalle imprecisioni il quadro che emerge dall'approfondimento è preoccupante. Sembra che la variabile rappresentata dalla temperatura sia quella che incide di più nel nuovo contesto climatico caratterizzato da nivometria in progressivo calo...
Certo è che se poi l'alta pressione africana ci invade costantemente anche nei mesi invernali le probabilità di rivivere un'annata quantomeno dignitosa a livello di accumuli diminuiscono ancora più drasticamente ( vedi ultime tre annate ).
#17
Ci stiamo avvicinando all'evento che potrebbe sbloccare l'inerzia atmosferica caratterizzata dal perdurare di condizioni siccitose su gran parte del nord Italia. Il fronte perturbato sembra piuttosto attivo ed intenzionato a traslare senza, miracolo, cutoffare...
Sono di fretta e pure in ferie pertanto lascio a voi le considerazioni più tecniche. Riusciremo ad avere 40 mm diffusi?
#18
Monitoriamo qui l'evoluzione della prima vera irruzione fredda di questo inverno. Il quadro modellistico ha progressivamente messo a fuoco l'ingresso freddo a partire dall'ultimo giorno dell'anno, quando i primi segnali di una decisa svolta fredda sono comparsi sui principali GM. Poi la sciabolata gelida è stata progressivamente w-shiftata complice una lieve ma importante modifica nell'assetto dell'alta pressione europea, più slanciata verso nord-est: la conseguenza più immediata è una migliore penetrazione della lama fredda nel mediterraneo anche se sulla nostra regione gli effetti non andranno oltre al gran vento e ad un brusco calo termico.

Premessa: prima che la situazione fosse definitivamente inquadrata erano possibili due differenti macro-scenari sullo scacchiere europeo. Il primo, percorso da gran parte dei migliori GM fino al giorno 30 dicembre, contemplava l'irruzione dell'Epifania molto più a Est di quanto prospettato ora, con il nocciolo di vorticità in distacco dall'Islanda che era visto unirsi alle vorticità in area Russa, assorbito da queste. Questo avrebbe comportato la cosa in assoluto più importante per noi, ai fini di un deciso cambio di pattern: la parziale divisione delle masse artiche sul Nord-Atlantico. In questo scenario la nuova presa di vorticità canadese avrebbe avuto ottime possibilità di far innalzare l'HP europea verso Nord, determinando un cambio configurativo sostanziale, favorevole a retrogressioni molto meglio strutturate e non seguite dalla solita spanciata che, in soldoni, equivale ad un ripristino del vecchio pattern (l'irruzione avverrà con pattern nao +++ che non viene scalfito, ci sarà solo un passaggio temporaneo ad ao negativa).
Ecco le mappe relative a questo ipotetico scenario, purtroppo scartato dai modelli:










Veniamo invece a quanto sta realmente accadendo. Qui si cambia decisamente dinamica con un'evoluzione complessiva che segue un altro percorso, coerentemente ai nuovi assetti configurativi individuati dalle ultime corse modellistiche: come detto, l'alta pressione europea è stata progressivamente vista ben più distesa verso NNE con conseguente forte irruzione fredda su Italia e Balcani, di parecchi km più Ovest di quanto prospettato con lo scenario precedente. Succede però un fatto che beffardamente pare voglia ricordarci che anche nella meteorologia, come nella vita, non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca (oppure, se preferite, che non sempre è preferibile avere l'uovo oggi rispetto alla gallina domani ;D): il nocciolo di vorticità tra Islanda e Groenlandia non riesce più a staccarsi (si trova davanti il muro rappresentato dall'alta pressione distesa appunto verso NNE), quindi non potendo di conseguenza scivolare verso SE e aprire la strada alla risalita dell'hp (che nello scenario 1 si sarebbe fusa con l'alta scandinava), resta invece bloccato alle alte latitudini. La permanenza del nocciolo in quella posizione non consente lo sviluppo di quel fondamentale strappo fra le masse artiche sul Nord-Atlantico, di conseguenza la ripresa di vorticità in zona canadese va a sfociare in una zonalità spinta, anzichè in una situazione di blocco atlantico. In questa situazione l'alta pressione non può far altro che rientrare sull'Europa occidentale/Azzorre, rinforzandosi. Fra pochi giorni saremo purtroppo di nuovo al punto di partenza:





Nel frattempo almeno cerchiamo di divertirci monitorando la reale entità del freddo in arrivo. Quali temperature vi aspettate in valle? Riusciremo a calare bene o l'influsso favonico rovinerà tutto?
#19
Questo thread è unicamente dedicato agli spiragli di luce che si intravedono nelle proiezioni modellistiche nell'ottica di un cambiamento, di qualsiasi modifica che possa apportare condizioni invernali sulla nostra regione. Non pretendo la neve, ormai le mie aspettative sono calate di livello: mi basta un po' di freddo, i laghi ghiacciati, la necessità di usare il mio nuovo giaccone.
Qui non ci si lamenta, solo spiragli, brandelli di speranza per costruire uno scenario più decoroso.
Comincio io con una reading a 240 ore buona in ottica cambio di pattern:



#20
Finalmente si cambia aria. Dinamica interessante anche se il target dell'aria fredda non è propriamente il nord Italia e noi saremo interessati di striscio e per un breve periodo dall'irruzione continentale. Perché interessante? Perché l'aria fredda è prevista insediarsi da sudest, senza quindi l'intervento se non blando e limitato alla fase iniziale dell'ingresso freddo dei venti di caduta. Isoterme interessanti, probabilmente sature (-8 a 850hpa, bisognerebbe valutare la temperatura potenziale equivalente) che garantiranno qualche giornata all'insegna dell'inverno vero. Ecco i momenti salienti:






Mi aspetto copertura nuvolosa specie a sud con anche qualche fiocco fino a quote mediobasse...