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Focus: prospettive atlantiche di inizio novembre

Aperto da Thomyorke, Lun 28 Ottobre, 2019, 15:18:40

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Thomyorke

Citazione di: MrPippoTN il Mer 06 Novembre, 2019, 16:26:17
Citazione di: Meteo Ballino il Mer 06 Novembre, 2019, 16:12:33
La vera domanda secondo me è un'altra.

Se prendiamo un quantitativo nevoso composto dalla stessa quantità d'acqua, ma con diversa densità (tipo 50 cm x 100 mm e 100 cm x 100 mm), quale fonde prima (fornendo la stessa quantità di calore totale)?

Magari c'è qualche studio che afferma che un certo tipo di cristallo rispetto ad un altro necessita di più calore per fondere, ma è solo una mia ipotesi.

La questione è molto più complessa, secondo me. Il punto è che la neve pesante cade prevalentemente a temperature pari o superiori allo zero (spesso anche 2-3°C sopra) quindi il fiocco fradicio tipico delle nevicate da rovescio che si spingono diverse centinaia di metri sotto la quota dello zero termico tende immediatamente ad inzupparsi d'acqua, specie se viene a contatto con un suolo caldo (infatti, tipicamente, quando si calpesta quella specie di manto melmoso, si nota che l'impronta diventa trasparente). Ora, la mia domanda è: resistono di più 10 cm di neve di questo tipo (considerando che di solito al suo interno c'è uno strato di 2-3 cm vicino al suolo che è praticamente imbevuto d'acqua) o 10 cm di polvere (che per sua stessa natura cade a temperature inferiori allo zero)? Poi ci sono un milione di variabili da prendere in considerazione. Tipo, nelle ore successive alla nevicata la temperatura va sottozero o no? Se ci va e la melma si indurisce, diventa ghiaccio, e allora ovviamente resiste di più. Altrimenti, se la temperatura non scende sottozero per tipo 24 ore, quella melma è spacciata mentre la polvere no, perché non è imbevuta d'acqua.

La polvere è spacciata perché da 10 cm si riduce molto velocemente compattandosi perché costituita da meno... materia. Viceversa 10 cm compatti si riducono più lentamente tanto maggiore è la quantità di acqua che li costituisce. In ogni caso il paragone va fatto agli stessi parametri (T e ur) di esposizione.
www.meteomollaro.it 

Il 28 dicembre 2020 verrà festeggiato come il 25 Aprile della meteorologia trentina. Amen.

Paolo

Oddio Gem nel long ci lancia una bella bomba 😲

El Bonve

Citazione di: Paolo il Mer 06 Novembre, 2019, 18:47:17
Oddio Gem nel long ci lancia una bella bomba [emoji44]
Che non è neanche così buttata per aria: gfs e ukmo vedono una bella lp entrare in europa da nw, un po' troppo a nord forse ma con un minimo in più di ondulazione sarebbe il top.

Comunque vediamo venerdì. Spettacolo


Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk
Modelli stamattina da depressione cosmica leopardiana.
Reading è da suicidio mentre GFS mostra la prima mappa decente (non precipitativa) a 360h.
Non dico altro.
Va bene GW, va bene sfigati, va bene comparto europeo, va bene la Cina, l'India, l'Africa e il Porco bip bip però cazzo dai.......................

(cit. , 1/12/2015)

El Bonve

Super bomba reading nel long


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Modelli stamattina da depressione cosmica leopardiana.
Reading è da suicidio mentre GFS mostra la prima mappa decente (non precipitativa) a 360h.
Non dico altro.
Va bene GW, va bene sfigati, va bene comparto europeo, va bene la Cina, l'India, l'Africa e il Porco bip bip però cazzo dai.......................

(cit. , 1/12/2015)

Meteo Ballino

Posto solo per ammirare la bellezza della carta in sé  ;D

Studente di Ingegneria per l'Ambiente e il Territorio - UniTN


El Bonve

Modelli stamattina da depressione cosmica leopardiana.
Reading è da suicidio mentre GFS mostra la prima mappa decente (non precipitativa) a 360h.
Non dico altro.
Va bene GW, va bene sfigati, va bene comparto europeo, va bene la Cina, l'India, l'Africa e il Porco bip bip però cazzo dai.......................

(cit. , 1/12/2015)

AltoGardameteo

Citazione di: Thomyorke il Mer 06 Novembre, 2019, 16:33:16
La polvere è spacciata perché da 10 cm si riduce molto velocemente compattandosi perché costituita da meno... materia. Viceversa 10 cm compatti si riducono più lentamente tanto maggiore è la quantità di acqua che li costituisce. In ogni caso il paragone va fatto agli stessi parametri (T e ur) di esposizione.

Su discorso credo abbia ragione il Franz.

Poi credo ci sia da distinguere un attimo anche fra durata con pioggia e durata con tempo bello; in entrambi i casi, cmq, a parità di UR e temperatura dura di più la neve umida e compattata, l'abbiamo visto in varie situazioni anche in questi ultimi anni.


Per il resto vediamo prima cosa combina venerdì, con Reading che continua a vedere 50 mm diffusi; sul dopo c'è ancora molto da "lavorarci" ma innegabilmente la strada è quella giusta.

Paolo

Con lo 18z ci becchiamo il nevone fino in valle il 13. Assurdoooo 😎😎

Paolo

Citazione di: Paolo il Mer 06 Novembre, 2019, 23:30:05
Con lo 18z ci becchiamo il nevone fino in valle il 13. Assurdoooo 😎😎
Per non parlare di cosa mette per il 16😄😄

ross

Citazione di: Thomyorke il Mer 06 Novembre, 2019, 16:33:16
Citazione di: MrPippoTN il Mer 06 Novembre, 2019, 16:26:17
Citazione di: Meteo Ballino il Mer 06 Novembre, 2019, 16:12:33
La vera domanda secondo me è un'altra.

Se prendiamo un quantitativo nevoso composto dalla stessa quantità d'acqua, ma con diversa densità (tipo 50 cm x 100 mm e 100 cm x 100 mm), quale fonde prima (fornendo la stessa quantità di calore totale)?

Magari c'è qualche studio che afferma che un certo tipo di cristallo rispetto ad un altro necessita di più calore per fondere, ma è solo una mia ipotesi.

La questione è molto più complessa, secondo me. Il punto è che la neve pesante cade prevalentemente a temperature pari o superiori allo zero (spesso anche 2-3°C sopra) quindi il fiocco fradicio tipico delle nevicate da rovescio che si spingono diverse centinaia di metri sotto la quota dello zero termico tende immediatamente ad inzupparsi d'acqua, specie se viene a contatto con un suolo caldo (infatti, tipicamente, quando si calpesta quella specie di manto melmoso, si nota che l'impronta diventa trasparente). Ora, la mia domanda è: resistono di più 10 cm di neve di questo tipo (considerando che di solito al suo interno c'è uno strato di 2-3 cm vicino al suolo che è praticamente imbevuto d'acqua) o 10 cm di polvere (che per sua stessa natura cade a temperature inferiori allo zero)? Poi ci sono un milione di variabili da prendere in considerazione. Tipo, nelle ore successive alla nevicata la temperatura va sottozero o no? Se ci va e la melma si indurisce, diventa ghiaccio, e allora ovviamente resiste di più. Altrimenti, se la temperatura non scende sottozero per tipo 24 ore, quella melma è spacciata mentre la polvere no, perché non è imbevuta d'acqua.

La polvere è spacciata perché da 10 cm si riduce molto velocemente compattandosi perché costituita da meno... materia. Viceversa 10 cm compatti si riducono più lentamente tanto maggiore è la quantità di acqua che li costituisce. In ogni caso il paragone va fatto agli stessi parametri (T e ur) di esposizione.

40cm di polvere a caduti ad Edinburgh nel dicembre 2010 durante continui rovesci per una settimana con temperature tra -2 e -5 se ne andarono tutti quasi in una giornata appena la temperatura sali' sopra lo zero alla fine dell'evento. Erano 40cm fatti per piu' del 50% di aria ....splendido ma estremamente vulnerabile.

Online si trovano dati: la densita' di neve che cade a basse temperature e' in genere sui 10-30 kg/m3 mentre per neve bagnata e' sui 100-200 kg/m3. Quindi 20cm di neve fresca polverosa su un m2 di superficie contiene ~2-6kg di acqua da fondere mentre 20cm di neve bagnata sulla stessa superficie contiene ~20-40kg. Per confronto un blocco di ghiaccio con base 1m2 e altezza 20cm contiene ~180kg di acqua.

Leggo anche che la densita' ovviamente dipende da tanti fattori, neve fredda puo' avere cristalli complessi che si aggiustano in maniera da avere un sacco di aria intrappolata nel manto, mentre cristalli meno complicati si compattano e creano strati piu' densi con meno aria intrappolata.

Ma immagino gli ingegneri qui dentro ne sapranno di piu'.... ;D
BAROMETER, n.
An ingenious instrument which indicates what kind of weather we are having. - A. Bierce, The Devil's Dictionary

Giacomo da Centa

#115
Ciao, beh il calore latente di fusione dell'acqua è di 333,5 kJ/kg quindi è ovvio che più denso è il manto nevoso (fino alla massima densità possibile: il cubo di ghiaccio) più calore serve (cioè più dura) per rimuoverlo. E su questo non ci piove (LOL, battuta discount, scusate ;D). Più pesa, più serve calore per fonderla, purché il maggior peso sia dovuto al migliore "ammassamento" dei cristalli di ghiaccio e non solo a maggiore acqua liquida. Ovvio.

C'è però un aspetto importante che secondo me si tende a sottovalutare quando nevica "pesante" e bagnato.
Se ad esempio fa 10 cm con 50 mm di precipitazione, non è che quei 50 mm te li ritrovi tutti nei 10 cm di neve: una parte, anche ampia, scorre via (ad es. sui tetti succede più veloce) o si infiltra nel terreno: come dice Pippo, se gela subito ok, al piede dei 10 cm si otterrà una densità similare a quella del ghiaccio, altrimenti se il suolo è caldo, scongelato o la temperatura resta sopra lo zero per ore, l'acqua già presente alla base del manto umido se ne può andare abbastanza in fretta, cosa che con la neve polverosa accade più lentamente al netto di sublimazioni o scaccianeve.

Cevedale

Davvero un forte peggioramento per il Trentino per venerdì, forti precipitazioni, non escludo neve a tratti fino a 900m nella zona di Trento - Trentino occidentale, zona est - sud limite a tratti fino a 1100m nella fase più intensa.

stefanocucco83

E' uscito il messaggio mirato su MeteoTrentino per domani e fino a sabato

teuz

Ma il landi per domani non è che era eccezionale, solo l'ultimo aggiornamento ha aumentato il carico, spero vada in quella direzione
Non dire gatto se non ce l'hai nel sacco

Michele94

#119
Si gli ultimi aggio di Cosmo1 hanno caricato parecchio. Qui la stima della pioggia cumulata nella giornata di domani (a TN previsti 40-50mm):



Mi sembra abbastanza in linea col Wrf di Lorenzo:



Entrambi vedono più o meno gli stessi accumuli (Wrf un po' meno), ma soprattutto entrambi vedono la formazione di un minimo a sud delle Alpi che farebbe rallentare e ruotare le precipitazioni concentrandole proprio sul Trentino. Infatti si vedono le precipitazioni che arrivano prima da SO, poi da S e infine da SE.

Vedremo...