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Come sono cambiate le precipitazioni in 40 anni a Trento Sud

Aperto da Flavioski, Ven 12 Aprile, 2019, 11:57:33

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Flavioski

In questi giorni ho fatto un po' di ordine fra i miei dati meteo relativi alle precipitazioni a partire dal 1977 (per quanto riguarda i giorni con prp, mentre dal 1982 per i mm caduti), e sono emerse delle cose interessanti e direi in linea con la tendenza in atto che vede una certa estremizzazione dei fenomeni, o se si preferisce una diminuzione della normale, per le nostre latitudini, variabilità atmosferica.

Avevo già parlato qualche tempo fa sia dell'aumento dei giorni medi consecutivi al mese SENZA prp (passati dagli iniziali 9,52 annui del decennio 1977-1986 ai 10,33 del quarantennio 1977-2016, e 10,76 gg nel solo ultimo decennio), che al contrario, ma solo in apparenza, dell'aumento dei giorni medi consecutivi al mese CON prp (passati dagli iniziali 3,44 annui del decennio 1977-1986 ai 3,98 del quarantennio 1977-2016, e 4,48 gg considerando solo l'ultimo decennio), oltre che dell'aumento dei mm totali caduti mediamente all'anno.

Quindi ho messo in relazione per ogni singolo mese il totale dei mm caduti con i giorni piovosi/nevosi (con prp insomma), e nei vari periodi considerati (a partire dal 1982-1986 e fino al 2007-2016) la progressione è stata continua: 8,50 => 8,79 => 9,02 => 9,27; fra l'altro poi nei soli 2 anni 2017 e 2018 il progressivo è salito fino agli attuali 9,33 mm, con un aumento notevole in soli 2 anni considerando il peso di tutti gli anni precedenti!

In sostanza si tratta dei mm medi che cadono in ogni singolo giorno di pioggia/neve, il che significa che dal 1982 ad oggi si è passati appunto da 8,50 a 9,33 mm: semplificando, ogni volta che piove cade quasi 1 mm di pioggia in più rispetto a una quarantina d'anni fa, ma nel contempo aumenta il numero di giorni consecutivi durante i quali non piove.

Significativo infine l'andamento stagionale di questa <propensione alle prp>, mi verrebbe da dire abbastanza in linea con la crescita delle temperature delle acque del Mediterraneo nel corso dell'anno: infatti da un minimo invernale-primaverile (con rispettivamente 7,62 e 7,89 mm) si passa ai 9,23 mm dell'estate e fino agli 11,67 mm dell'autunno, il periodo in cui di norma grazie alla sua capacità termica il mare raggiunge le massime temperature (e come sappiamo, in genere + calore = + energia).

Per quanto riguarda i singoli mesi, quelli con più alta propensione sono come detto tutti quelli autunnali: NOV con 12,60 mm medi per giorno piovoso, OTT con 11,21 mm e SET con 11,01 mm; al contrario quelli con la più bassa propensione precipitativa sono GEN con 6,81 mm medi per giorno pluvio/nevoso, FEB con 7,80 mm e APR con 7,29 mm, anche se con la botta di quest'anno mi sa che aprile farà un discreto balzo all'insù, seppur mediato dalla lunga serie di dati.
Dicembre e marzo invece hanno valori un po' più alti (rispettivamente 8,13 e 8,21 mm); la cosa mi ha un po' sorpreso, non tanto per dicembre che è normalmente in uscita da un periodo molto piovoso, ma più che altro per marzo: questo mese in effetti era partito con dati relativamente alti all'inizio della serie (8,50 mm fino al 1986) per poi calare in maniera piuttosto drastica attorno agli anni '90 (fino a 7,07 mm nel decennio 1987-1996), e quindi nel nuovo secolo è gradualmente risalito fino ai valori attuali. Del resto si tratta di un mese di transizione così come settembre, anche lui piuttosto ondivago nel tempo seppur con un valore medio comunque più elevato rispetto a marzo.

Ecco infine un breve riepilogo della crescita del rapporto medio fra mm caduti e giorni piovosi nei vari periodi considerati: nella prima colonna c'è il valore medio progressivo, mentre fra parentesi quello del singolo periodo; i periodi sono decennali, salvo nel primo caso (il 1977 in realtà sarebbe il 1982, perché è il primo anno per il quale ho i dati pluviometrici oltre ai giorni con prp) e nell'ultimo, perché chiaramente l'aggiornamento è fermo al 2018.

1977-1986 = 8,50 mm (8,50)
1987-1996 = 8,79 mm (8,93)
1997-2006 = 9,02 mm (8,74)
2007-2016 = 9,27 mm (9,77)
2017-2026 = 9,33 mm (9,96)

yakopuz

Lavoro interessante. Lancio un appello. Nel gruppo non cé nessun idrologo/metereologo/studente che ci volglia lavorare su?
@Elnino? E´ un argomento abbastanza attuale nella letteratura.
Da lavori recenti  fatti in campo idrologico non si trovano questi grandi trend sui dati di pioggia ... ma la sensazione comune é che ci sia un forte cambiamento.
Forse dipende anche dall indice che si analizza. Il tuo modo di analizzare i dati é orginale ... varrebbe la pena di approfondirlo considerando serie piu lunghe e piu "ufficiali".
Avrei voglia di cimentarmi ma non ho tempo ...
Il futuro e' nel presente ... devi solo sapere dove e'

Flavioski

Anche secondo me sarebbe interessante; leggendo in giro vedo che spesso si sottolinea il fatto che mentre per le temperature il trend in aumento è inequivocabile non così sarebbe per le precipitazioni, ma leggendo le cose in questa maniera un trend piuttosto lineare invece sembrerebbe esserci; da un certo punto di vista forse si potrebbe dire che è un tipo di lettura che punta più sulla qualità che sulla quantità delle prp in sè, se vogliamo.

Per fare un paragone forse non proprio attinente ma che penso renda l'idea mi viene in mente l'esempio dei nostri boschi, che ad una prima analisi risultano in aumento come quantità rispetto al recente passato, ma poi per vari motivi non è così per quel che riguarda la qualità (e per tornare al meteo direi che la tempesta Vaia di fine ottobre ha un po' evidenziato alcune di queste pecche).

Quindi appunto con un campione di dati più completo tale <abbozzo di tendenza> potrebbe essere confermato oppure no, magari può benissimo essere che il trend riguardi più alcune zone e meno invece altre in virtù dei cambiamenti in atto, personalmente non ne sarei troppo sorpreso, ma per saperlo appunto sarebbe opportuno avere più serie a disposizione e possibilmente ben distribuite nel tempo e nello spazio, anche se mi rendo conto che probabilmente l'impresa non sarà troppo semplice, soprattutto poi quando si tratta di risalire indietro nel tempo. Però almeno ci si può provare!

;)

MrPippoTN

Riporto qui un interessante post inserito da Stefano Zamperin sulla pagina Facebook di Meteotriveneto, invito tutti a rifletterci:

SICCITA'... MA DAVVERO?

Dopo alcuni giorni di analisi dei dati, dopo tante parole, interviste, opinioni.... oggi andiamo a descrivervi i dati nudi e crudi, presi dalla stazione di Bassano del Grappa, non certo un luogo piovosissimo, ma neanche l'ultima ruota del carro. Dati che possono avere una valenza generale per buona parte del veneto in quanto siamo su una zona, quella pedemontana, non di risorgive ma che alimenta le risorgive di buona parte del veneto centrale.

E' indubbio che nel 2010 e nel 2014 abbiamo vissuto due anni estremamente piovosi, i due anni più piovosi della storia per buona parte del Veneto.

E' indubbio che sono due voci fuori dal coro: la media complessiva è 1200 mm all'anno.
Negli ultimi 18 anni sapete quante volte siamo scesi sotto i 1000 m, cioè -15% della media? 3, nel 2003, 2006 e 2017.
Sapete quante volte siamo andati sotto la media del 5% negli ultimi 18 anni? 7 volte, 2001, 2003, 2006, 2007, 2015, 2017 e 2018.

E' indubbio che da Novembre 2018 a Marzo 2019 è piovuto di meno del normale. 226 mm in 5 mesi (-45% rispetto la media dal 1924). Peggio ha fatto il 2017 140 mm. Peggior risultati nel 2011, 1989, 1988, 1981, 1972, 1948, 1943, 1937.
Ma sapete quante volte dal 2000 è stato sopra media? 10 volte su 18, e negli ultimi 7 anni, 5 volte su 7.

Se allarghiamo il periodo considerato da Settembre 2018 a Marzo 2019, il sottomedia risale al -30%.

Ci domandiamo quindi se nel 2019 un periodo di 5 mesi sottomedia pluviometrica del 45% in pedemontana, e, ipotizziamo 60% in piena pianura, tra l'altro in pieno inverno, possa realmente rappresentare un problema per la nostra natura o per lo stesso essere umano e attività collegate. Capiamo senza ombra di dubbio se la stessa situazione capitasse in piena estate: il 2003 ed il 2017 sono stati gli anni più secchi (semestre Primavera-Estate con oltre 300 mm): ecco in questi semestri caldi potremo parlare di siccità in quanto entrambi sono oltre il 60% in meno della media, in un contesto più che torrido.

La sensazione che il clima ci sta presentando periodi piovosi sempre più concentrati in brevi periodi, ma se guardiamo seriamente ai dati dei giorni piovosi, sembra non seguire questa sensazione:
lo sapete che dagli anni 2000 ai 2010, i giorni piovosi erano su una media di 90 giorni su 365, e che dal 2011 al 2018 sono saliti a 109? E lo sapete che negli anni 90 la media di giorni piovosi annui era di 88?

Abbiamo la sensazione che tutto questo discorso sia preso con la solita sufficienza dai soliti media di informazione e crei una disinformazione globale.

La domanda non è se davvero si può parlare di siccità.
La domanda è se lo sfruttamento della risorsa acqua sia ormai arrivata a ritmi non più sostenibili.

Conclusione: E con il detto "La natura fa quello che vuole", in 10 giorni Aprile si è già colmato il gap con i dati sopracitati e magicamente non si parlerà più di siccità sino...alla prossima Estate.

Autore: Stefano Zamperin
Dati meteo: Bassano del Grappa 1924-2018

MrPippoTN

Aggiungo che a questo post ha risposto tale Andrea Mozzetti, il quale ha scritto una riflessione molto interessante e condivisibile:

Chiedo lumi su di una personale considerazione: ok, ad aprile il gap è stato recuperato (in termini pluviometrici), ma il dubbio è che periodi brevi di intense piogge, sebbene mantengano i mm annui in media, in realtà siano un fuoco di paglia. Grandi volumi di acqua tendono a scorrere verso il sistema di drenaggio molto velocemente (con tutti i disastri prevedibili) con tempi di infiltrazione molto ristretti. In sostanza gran parte dell'acqua meteorica tende a scorrere senza essere assorbita dal terreno e, di conseguenza, le falde non hanno il tempo di ricaricarsi. Stesso principio per cui nelle aree desertiche le sporadiche piogge non consentono per la loro rapidità di alimentare significativamente le falde. Se a questo si aggiunge che i tempi di corrivaziine sono diminuiti drasticamente a causa del sempre continuo aumentare delle superfici artificialmente rese impermeabili, viene da pensare che forse in termini di mm anno non c'è siccità ma che in termini di ricariche degli acquiferi e di disponibilità di acqua freatica le cose stanno perggiorando.

yakopuz

Pippo, é uno spunto interessante.

Da idrologo, ti dico che anche dal punto di vista scientifco la risposta non e´ scontata.

Lo spunto di Flavio e´ per questo interessante, se ci sono periodi secchi sempre piu lunghi la media é la stessa ma la siccita piu forte.

Dipende inoltre da cosa si considera siccita. Portate basse nei fiumi, invasi vuoti, assenza di neve falde basse, vegatazione sotto stress. Sono fenomeni correlati ma che non sono sempre contemporanei.

Dal punto di vista fisico, ci sono diversi processi che in parte si compensano. Con piogge intense ho di solito piu deflisso superficiale che con piogge moderate, dunque meno ricarica della falda. Pero all´aumentare del contenuto d´acqua del suolo, la conduttivita idraulica del suolo aumenta e dunque l´acqua che si infiltra.
D´altra parte se avessi, soprattutto in estate, tante piogge modeste, queste sarebbero immediatamente evaporate senza ricaricare le falde ...

Studiando la materia da anni, non sarei in grado di dare una risposta chiara a questi dubbi ... spero di riuscirci a studiare un po di piu in futuro.

Ti dico comuque che sono appena reduce dalla conferenza EGU e non ho mai sentito parlare cosi tanto come quest´anno di sicccita anche piu che di piene ...
Il futuro e' nel presente ... devi solo sapere dove e'

Flavioski

#6
Come dati mi ritrovo abbastanza con quelli di Zamperin, infatti anche nella mia serie dal 1982 sono progressivamente aumentati non solo i mm totali annui e la propensione alle prp, ma anche i giorni piovosi all'anno, anche se a prima vista potrebbe sembrare paradossale, e di conseguenza sono diminuiti i giorni secchi ASSOLUTI.

In pratica i giorni piovosi medi annui hanno avuto questa progressione nei vari periodi da me considerati: 94,3 => 105,4 => 105,8 => 110,4 sui 365 gg considerati. Il fatto è che i mm cumulati alla fine di ogni anno sono cresciuti in maniera superiore, col risultato che appunto per ogni giorno piovoso in questi ultimi anni cade MEDIAMENTE quasi un mm in più rispetto all'inizio della serie.

Quelli ad essere in continuo aumento quindi non sono tanto i giorni secchi totali all'anno (che anzi come appena visto stanno calando), quanto quelli medi CONSECUTIVI, vale a dire le serie di giornate senza pioggia all'interno dei o a cavallo fra i singoli mesi; tradotto, piove in modo meno regolare e costante rispetto a 40 anni fa, anche se alla fine tirando le somme in un anno medio piove di più.

Alla fin della fiera, pur con dati simili a quelli esposti da Zamperin non sono troppo d'accordo con le sue conclusioni (e non mi riferisco al discorso sullo sfruttamento della risorsa acqua, sul quale non ho troppi elementi per giudicare, anche se così di primo acchito mi vien da dire che son d'accordo con quanto afferma), ma mi trovo più in linea con le considerazioni che fa Mozzetti e con quelle di Giacomo/Yakopuz, che certamente ne capisce più di me in fatto di idrologia.

Questo è il motivo per cui parlavo più di qualità che quantità delle precipitazioni nel mio secondo <post>, poi mi rendo conto che la questione è complessa e considerando la relazione fra prp e terreno entrano in gioco molti altri fattori come l'evapotraspirazione, la situazione dei ghiacciai, lo sfruttamento di falde e terreni, ecc.


yakopuz

Flavio sembra una intuizione interessante la tua. Urge uno studioso amante della statistica che approfondisca.
Il futuro e' nel presente ... devi solo sapere dove e'

Giacomo da Centa

#8
Quella che descrivi sembra una sorta di aumentata stazionarietà, quando cambia piove per più giorni e facendo più caldo forse anche con maggiori quantità, quando arrivano le fasi di bello durano di più.

Un tempo più binario diciamo, invece che a sfumature  ;D ;D ;D

elnino

Ciao a tutti.

Vi segnalo un paper che ho pubblicato da poco con Maurizio Maugeri: https://rmets.onlinelibrary.wiley.com/doi/full/10.1002/joc.6034


Daily precipitation variability in the southern Alps since the late 19th century

We analysed a data set of 18 homogenized daily precipitation series from the southern European Alps, covering approximately the last 150?years. Previously available data from stations in Northern Italy have been extended considerably by recent digitization work, and, for the first time, they have been combined with daily data from Swiss stations on a centennial scale. Precipitation frequency in the southern Alps decreased significantly over the period 1890–2017. We show that this trend is related to a step?like reduction in cyclonic weather types over central Europe that occurred around 1940. This decrease is an example of the large variability that affects precipitation in the region over many different time scales. In particular, strong trends on a decadal scale are related to the Atlantic Multidecadal Oscillation and the North Atlantic Oscillation, although the influence of the latter is present only in the recent decades. Trends in heavy precipitation indices do not show a coherent pattern across the study area. We find a significant increase in heavy precipitation in Switzerland, while a decrease affects the southeastern subset in spring.


Se non lo potete scaricare scrivetemi una mail che ve lo mando.
Dati live Ceola di Giovo (Val di Cembra, 580m slm):
http://osservatorioceola.altervista.org

Giacomo da Centa

Citazione di: elnino il Ven 19 Aprile, 2019, 00:40:39
Ciao a tutti.

Vi segnalo un paper che ho pubblicato da poco con Maurizio Maugeri: https://rmets.onlinelibrary.wiley.com/doi/full/10.1002/joc.6034


Daily precipitation variability in the southern Alps since the late 19th century

We analysed a data set of 18 homogenized daily precipitation series from the southern European Alps, covering approximately the last 150?years. Previously available data from stations in Northern Italy have been extended considerably by recent digitization work, and, for the first time, they have been combined with daily data from Swiss stations on a centennial scale. Precipitation frequency in the southern Alps decreased significantly over the period 1890–2017. We show that this trend is related to a step?like reduction in cyclonic weather types over central Europe that occurred around 1940. This decrease is an example of the large variability that affects precipitation in the region over many different time scales. In particular, strong trends on a decadal scale are related to the Atlantic Multidecadal Oscillation and the North Atlantic Oscillation, although the influence of the latter is present only in the recent decades. Trends in heavy precipitation indices do not show a coherent pattern across the study area. We find a significant increase in heavy precipitation in Switzerland, while a decrease affects the southeastern subset in spring.


Se non lo potete scaricare scrivetemi una mail che ve lo mando.

Ciao, non riesco a scaricarlo o meglio ci sarebbe da pagare. Se vuoi girarmelo...altrimenti quasi quasi mi faccio un regalo di Pasqua  ;D