News:

14 settembre 2010: finalmente apre il primo forum esclusivamente dedicato ai meteoappassionati del Trentino - Alto Adige / Südtirol!

Menu principale

Analisi evento 27-29 ottobre 2018

Aperto da Thomyorke, Mar 30 Ottobre, 2018, 18:20:32

Discussione precedente - Discussione successiva

0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questa discussione.

yakopuz

Citazione di: Flavioski il Mar 13 Novembre, 2018, 12:01:03
Citazione di: yakopuz il Mar 13 Novembre, 2018, 11:30:05
Citazione di: Flavioski il Mar 13 Novembre, 2018, 11:13:49
Per restare agli alberi abbattuti dal vento, in questi giorni ho letto mille <giustificazioni> circa le recenti cadute di massa, chiamiamole così. Non sono un esperto, per carità, ma appunto per questo una domanda mi sorge spontanea: com'è che parecchi di loro erano lì da oltre un secolo o cmq da molte decine d'anni, sopportando fra l'altro eventi teoricamente paragonabili a questo tipo (cito i primi due che mi vengono in mente) quello del 4 novembre 1966 e, seppur forse un gradino sotto, del 20 settembre 2000?

Mi sembrano gli stessi discorsi che sento per i ghiacciai; ancora adesso, anzi forse mai quanto adesso, diversi personaggi affermano che per esempio nel presunto periodo di optimum climatico attorno all'anno mille le temperature sarebbero state molto più alte di adesso. Ma non trovo nessuno che mi spieghi come mai Mr. Õtzi & c, che erano sotto il ghiaccio ben prima della nascita di Cristo, abbiano deciso di riemergere solo negli ultimi decennii...


A mio avviso un fattore fondamentale e´stato il terreno umido. Quando strappi l´erba se il terreno e´bagnato la sradichi facilmente altrimenti no.

Addirittura, provieniendo da un suolo secco, l´acqua questa volta ha fatto fatica a infiltrarsi in profondita, imbibendo bene solo il primo metro, quello in cui ci sono quasi tutte le radici. Poi il vento ha avuto gioco facile.

Non mi spego altrimenti perche a fronte di danni enormi ai boschi, i danni del vento alle strutture sono stati molto limitati ... Le radici tenevano poco per via del suolo umido.

Lo ho visto anche nella cantina di casa mia a Villazzano. Intercetta una falda sospesa di versante. Quando piove tanto in autunno, entra acqua. Qusta volta non e´entrata acqua subito dopo l´alluvione. Ne e´entrata molto di piu nella prima settimana di Nobembre, quando ha piovuto debole ma su suolo bagnato.


Non sto affermando che le varie giustificazioni di cui parlavo non siano vere eh, anzi in particolare quella che fai e che ho evidenziato mi sembra valida così a logica, e sarebbe una differenza sostanziale rispetto all'evento del 1966 nel quale invece si veniva da una lunga fase umida, anzi sopra una certa quota prima dell'evento alluvionale c'era già la neve, e ben sotto al limite della vegetazione.

Ma paradossalmente (o forse non troppo) questo fatto a mio avviso mette in evidenza proprio uno dei problemi principali causati dal GW, ossia la rapidità dei cambiamenti rispetto alla quale la natura fatica ad adattarsi, almeno fino a che non saranno attuate nuove strategie.

Facendo un paragone fra gli ultimi 3 eventi top (1882, 1966 e 2018) il fatto nuovo direi che è proprio questo, perché mi risulta che negli altri 2 casi si venisse già da un periodo umido, mentre nell'ultimo i terreni erano molto secchi, tanto che già iniziavano i primi incendi, e quindi tutta quella valanga d'acqua sui terreni e boschi riarsi è stata probabilmente una sorta di shock, un po' come annaffiare l'orto a luglio alle 2 del pomeriggio, e quindi il vento ha fatto il resto.

E quella di lunghi periodi secchi seguiti da forti piogge è una caratteristica più delle zone tropicali che temperate, per cui quando si parla di <tropicalizzazione del clima> secondo me ci rientrano pure questi eventi; non ho chiaramente certezze, ma su questo sono abbastanza in linea col pensiero del Pippo.

;)

Il fatto che abbia piovuto dopo il secco ci ha sicuramente salvati da un disastro idraulico piu grave invece, oltre alle ottime previsioni che hanno permesso di gestire al meglio gli invasi.

Sicuramente invece il cambiamento climatico dice di periodi prolungati di secco e umido e da questo punto di vista l´evento e´rappresentativo.

Riprendendo lo spunto di Pippo secondo me aveva risposto molto bene Zardi nella sua intervista.

Dal punto di vista statistico sono si puo vedere un incidenza del cambiamento climatico su questo evento estremo. Gli eventi estremi sono rari ed e´diffiicile fare una statistica. Anche chi si occupa di mestiere di queste cose come il prof Ranzi non trova evidenze di aumento di eventi estremi da noi. Ma questo e´appunto l´approccio statistico preferito dagli idrologi (come me).

Dal punto di vista fisico (e dei fisici come Zardi) e´evidente che con temperature piu alte c´e´ piu energia in gioco.  Da questo punto di vista l´evento e giorni precedenti con temperature altissime sono molto rappresentativi del cambiamento climatico.
Il futuro e' nel presente ... devi solo sapere dove e'

Flavioski

Citazione di: yakopuz il Mar 13 Novembre, 2018, 12:43:06
........................................

Il fatto che abbia piovuto dopo il secco ci ha sicuramente salvati da un disastro idraulico piu grave invece, oltre alle ottime previsioni che hanno permesso di gestire al meglio gli invasi.

Sicuramente invece il cambiamento climatico dice di periodi prolungati di secco e umido e da questo punto di vista l´evento e´rappresentativo.

Riprendendo lo spunto di Pippo secondo me aveva risposto molto bene Zardi nella sua intervista.

Dal punto di vista statistico sono si puo vedere un incidenza del cambiamento climatico su questo evento estremo. Gli eventi estremi sono rari ed e´diffiicile fare una statistica. Anche chi si occupa di mestiere di queste cose come il prof Ranzi non trova evidenze di aumento di eventi estremi da noi. Ma questo e´appunto l´approccio statistico preferito dagli idrologi (come me).

Dal punto di vista fisico (e dei fisici come Zardi) e´evidente che con temperature piu alte c´e´ piu energia in gioco.  Da questo punto di vista l´evento e giorni precedenti con temperature altissime sono molto rappresentativi del cambiamento climatico.

Ma sul fatto che il secco precedente sia stato d'aiuto dal punto di vista idraulico siamo d'accordo, e l'avevo anche sottolineato a suo tempo; mi riferivo invece allo <shock> per terreni e boschi che hanno fatto fatica ad assorbire subito tutta quella massa d'acqua in profondità, agganciandomi al discorso che faceva Giacomo da Centa e che probabilmente è stato uno dei motivi per cui alla fine sono caduti così tanti alberi. Prova ne sia che alla fine sono stati più gravi i danni da vento rispetto a quelli da acqua in questo episodio, a differenza degli altri 2 presi come paragone.

Poi è chiaro che gli eventi così gravi sono piuttosto rari (per fortuna!!) ed è difficile fare una statistica (anche solo perché, immagino, più si va indietro nel tempo e più è difficile trovare dati comparabili), ma dal mio punto di vista per quel che si riesce a fare può essere d'aiuto cercare sia i punti di contatto che le differenze nei pochi eventi <top> noti (nei limiti concessi dai dati disponibili); o almeno è quello che ho provato a fare io, magari sbagliando.

MrPippoTN

Citazione di: Dr_House il Mar 13 Novembre, 2018, 11:59:44
Domenica ho fatto un giro sopra a Vigolo vattaro. Ho visto solo pini neri sradicati, in gran quantità. Il pino nero è stato 'importato' come specie adatta alla riforestazione e causa lo scarso valore del legname (da opera, ma anche da bruciare) e alla sua capacità di adattamento ha preso il ruolo di leader in diverse nostre foreste. In microscala (zona Trento) credo che dal punto di vista biologico questo evento naturale non sia così male poiché lascerà posto alla naturale crescita di latifoglie (querceti, faggeti..) dopo la pulizia degli schianti.

Inviato dal mio CLT-L29 utilizzando Tapatalk
Avanzeranno ulivi e limoni :D
Drammissimo.

Flavioski

Citazione di: MrPippoTN il Mer 14 Novembre, 2018, 04:14:38
Citazione di: Dr_House il Mar 13 Novembre, 2018, 11:59:44
Domenica ho fatto un giro sopra a Vigolo vattaro. Ho visto solo pini neri sradicati, in gran quantità. Il pino nero è stato 'importato' come specie adatta alla riforestazione e causa lo scarso valore del legname (da opera, ma anche da bruciare) e alla sua capacità di adattamento ha preso il ruolo di leader in diverse nostre foreste. In microscala (zona Trento) credo che dal punto di vista biologico questo evento naturale non sia così male poiché lascerà posto alla naturale crescita di latifoglie (querceti, faggeti..) dopo la pulizia degli schianti.

Inviato dal mio CLT-L29 utilizzando Tapatalk
Avanzeranno ulivi e limoni :D
Drammissimo.

In città già lo stanno facendo, nella mia zona solo nell'ultimo anno hanno tagliato diversi alberi ad alto fusto (fra i quali giusto pochi giorni fa un bel peccio del colorado e lo storico cedro dell'Himalaya che vedevo dalla camera della mia casa d'infanzia  :'( ) per far posto a oleandri, magnolie, palme e ulivi.

Nei boschi magari non sarà così immediata la cosa, ma ci si potrebbe arrivare...

El Bonve

Beh, a me piantare un bell'agrumeto non dispiacerebbe affatto, da una parte.

Chissà che buone le arance che verrebbero sulle nostre colline...

Inviato dal mio SM-A310F utilizzando Tapatalk

Modelli stamattina da depressione cosmica leopardiana.
Reading è da suicidio mentre GFS mostra la prima mappa decente (non precipitativa) a 360h.
Non dico altro.
Va bene GW, va bene sfigati, va bene comparto europeo, va bene la Cina, l'India, l'Africa e il Porco bip bip però cazzo dai.......................

(cit. , 1/12/2015)

Giacomo da Centa

Citazione di: El Bonve il Mer 14 Novembre, 2018, 12:09:12
Beh, a me piantare un bell'agrumeto non dispiacerebbe affatto, da una parte.

Chissà che buone le arance che verrebbero sulle nostre colline...

Inviato dal mio SM-A310F utilizzando Tapatalk



Comunque Gardolo a cavallo fra '800 e '900 aveva delle limonaie. Al tempo il limone era usato per un sacco di cose, mi pare anche come disinfettante (e sarebbe plausibile, avendo un basso pH, anche se ovviamente parliamo di medicina antica).
La zona dove c'erano i limoni era quella dell'attuale via Aeroporto, dalla chiesa al cimitero e dove adesso c'è la fioreria. Avevo visto anche delle foto a una mostra locale. Chissà che piante erano e come le tenevano.

Heinrich

Citazione di: Giacomo da Centa il Mer 14 Novembre, 2018, 12:14:04
Citazione di: El Bonve il Mer 14 Novembre, 2018, 12:09:12
Beh, a me piantare un bell'agrumeto non dispiacerebbe affatto, da una parte.

Chissà che buone le arance che verrebbero sulle nostre colline...

Inviato dal mio SM-A310F utilizzando Tapatalk



Comunque Gardolo a cavallo fra '800 e '900 aveva delle limonaie. Al tempo il limone era usato per un sacco di cose, mi pare anche come disinfettante (e sarebbe plausibile, avendo un basso pH, anche se ovviamente parliamo di medicina antica).
La zona dove c'erano i limoni era quella dell'attuale via Aeroporto, dalla chiesa al cimitero e dove adesso c'è la fioreria. Avevo visto anche delle foto a una mostra locale. Chissà che piante erano e come le tenevano.

Bolzano ha ospitato il primo aranceto nell'impero di allora. Fu un flop clamoroso non tanto perché la nostra vallata fosse gelida, quanto perché mancava sia luce che un po' di gradi in più durante tutto l'anno, oggi forse forse sarebbe ripensabile.

Arance Val d'Adige doc, conosco io, dal cielo..

Cevedale

#112
Scrivo ora.
Sinceramente, abito totalmente nel bosco....un INCUBO!
Mai visto una cosa del genere, lampi e tuoni + vento violentissimo.

Isolato per qualche giorno, senza corrente per 4 ore, causa abeti, larici e Tigli ( alberi molto alti ) completamente rasi al suolo. Una serata INCUBO.
Per fortuna il bosco qualcosa è rimasto di larici ma pochi...il resto, abeti molto belli e larici alti...completamente abbattuti.

Isolato per qualche giorno, praticamente la tempesta mi ha fatto crollare 3-4 abeti molto grossi lungo la strada... questi abeti mi hanno fatto franare terra e sassi lungo la mia stradina ...causa una intera linea di Abeti e larici - tigli completamente rasi al suolo, con sassi, terra e detriti caduti lungo la mia strada di casa.

Solo una parola: INCUBO e PAURA...essendo abito nel bosco...4 ore di terrore.

MrPippoTN


Cevedale

Citazione di: MrPippoTN il Mar 18 Dicembre, 2018, 20:40:52


Citazione di: Cevedale il Mar 18 Dicembre, 2018, 19:30:21

Solo una parola: INCUBO e PAURA...

Grazie Ceve <3



Intendo dire..un mix tra Incubo e Paura....poi tristezza, vedere boschi davvero belli..ora totalmente distrutti.
Un dispiacere immenso.

Flavioski

Citazione di: Cevedale il Mar 18 Dicembre, 2018, 21:46:23
Citazione di: MrPippoTN il Mar 18 Dicembre, 2018, 20:40:52


Citazione di: Cevedale il Mar 18 Dicembre, 2018, 19:30:21

Solo una parola: INCUBO e PAURA...

Grazie Ceve <3



Intendo dire..un mix tra Incubo e Paura....poi tristezza, vedere boschi davvero belli..ora totalmente distrutti.
Un dispiacere immenso.

A forza di dire Ceve isolato è successo per davvero, ma non per la neve purtroppo. Scherzi a parte c'è da aver paura di questo clima ormai, speriamo che adesso almeno per un po' non faccia più disastri del genere, e se proprio deve esserci qualche disagio che sia per una bella nevicata! 

;)