News:

14 settembre 2010: finalmente apre il primo forum esclusivamente dedicato ai meteoappassionati del Trentino - Alto Adige / Südtirol!

Menu principale

Analisi evento 27-29 ottobre 2018

Aperto da Thomyorke, Mar 30 Ottobre, 2018, 18:20:32

Discussione precedente - Discussione successiva

0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questa discussione.

Thomyorke

Forse è prematuro ma mi sembra doveroso aprire un thread che permetta di definire meglio i contorni dell'evento alluvionale di portata storica che ha appena interessato il nostro territorio portando con sé un impressionante carico di distruzione e determinando purtroppo anche delle vittime.
Mi rendo perfettamente conto che è presto sia per fare la conta dei danni sia per tentare di definire la portata dell'evento in termini di analisi meteorologica, molte zone sono ancora del tutto o parzialmente isolate, altre sono senza energia elettrica per cui anche le informazioni arrivano un po' a singhiozzo e non è facile quindi ricostruire un quadro preciso e puntuale di quelli che sono stati gli effetti sul territorio regionale legati all'intenso passaggio perturbato. Nonostante questo, ritengo che sia opportuno sollecitare fin da ora un confronto su un evento probabilmente unico nel suo genere per il nostro territorio: la violenza dei fenomeni precipitativi ma soprattutto dei venti innescati dal passaggio del fronte freddo che hanno provocato una devastazione nei boschi, sradicando quantità impressionanti di alberi, lasciano pensare a qualcosa che forse non ha precedenti nella storia meteorologica del nostro territorio. Io penso che l'analisi non possa prescindere dal fare chiarezza sui seguenti punti nel tentativo fornire una cornice il più possibile precisa a quanto accaduto e capire se davvero siamo in presenza di un unicum nella storia meteorologica così come ci viene "raccontata" dai preziosi archivi nei quali sono disponibili i dati relativi al clima del passato:

1. Dinamica atmosferica generale che ha determinato l'innesco del sistema perturbato
2. Analisi delle due fasi del peggioramento con particolare riferimento alla seconda e più esplosiva evoluzione legata all'approfondimento e repentino avvicinamento del minimo di pressione "ripescato" dal ramo ascendente del jetstream
3. Analisi comparativa alla ricerca di similitudini e divergenze fra evento appena passato ed eventi alluvionali che hanno interessato il nostro territorio
4. Raccolta di dati relativi a parametri meteorologici (accumuli, picchi di vento, rate) e stima degli effetti distruttivi

Sarebbe poi davvero interessante capire, ammesso e non concesso che sia possibile avere risposte certe, quanto ha inciso il cambiamento climatico nel determinare un'evoluzione dei fenomeni così estrema. Il calore rilasciato dal mediterraneo ha certamente esacerbato il potenziale esplosivo della struttura depressionaria ma in che misura questo quid legato al gw ha contribuito a "modificare" una congiuntura atmosferica (poderoso scambio meridiano con aria polare-marittima nel cuore del mediterraneo) che sarebbe stata "esplosiva" anche 100 anni fa?
Vi invito a dire la vostra, raccogliamo qui intanto i nostri contributi.
Buona serata
www.meteomollaro.it 

Il 28 dicembre 2020 verrà festeggiato come il 25 Aprile della meteorologia trentina. Amen.

Giacomo da Centa

Eccomi qui, sono abbastanza di fretta quindi non mi dilungo sulla reanalisi.

Intanto qui a Centa è tornata la corrente elettrica e la linea telefonica/internet; la strada verso Trento (via Vattaro) è stata riaperta.
Come vi dicevo ieri, quello a cui abbiamo assistito qui è stato qualcosa di straordinario (superiore al 1966 come disagi e danni secondo gli anziani del posto) perché la fascia altimetrica dove il vento ha colpito di più è quella degli abitati di Centa e Pian dei Pradi, più precisamente per chi conosce le zone, la fascia più devastata dalle raffiche di scirocco di ieri sera è quella compresa fra il ristorante Al Sindech (noto punto di partenza per il rifugio Casarota), Centa tutta, Pian dei Pradi e doss del Bue sopra Vattaro. Posto qui sotto solo una foto del mio bosco per farvi capire l'entità di quanto accaduto, e schianti persino più estesi e forti si sono registrati in un'ampia zona fra Passo Coe, folgaretano, Vezzena e Valsugana da Levico (dove il parco asburgico è spianato) a Borgo con epicentro dei danni a Novaledo.

Diverse piccole frane qui, fra le quali una davanti a casa mia.

Alcuni numeri. Millimetri caduti nei 3 giorni 47.6, 162.8, 151.5 senza precedenti dal 1921 come somma.
Massima raffica (la mia Davis è riparata e con palo a 5 m) di 108 km/h alle 19.43 di ieri.

A presto



Heinrich

Bene ad aprirlo.

A titolo empirico: quei +2°C nelle temperature dei mari Ligure e Adriatico si sono visti soprattutto nei contrasti termici che hanno generato ieri quelle diverse linee temporalesche spinte da violentissime raffiche e venti tempestosi per ore.
I danni sono da downburst temporaleschi dei temporali termicamente ben piazzati tipici del cuore dell'estate, inizio luglio - inizio agosto.
A titolo empirico: ad ogni onda baroclina con Lp <985hPa che transita d'ora in avanti nelle stagioni equinoziali vicino alle Alpi meridionali, ci sarà da fare i conti con una tempesta come ieri? Vien da chiedersi...

Obereggen, Latemar, Costalunga e Carezza pure devastati, sono girate immagini impressionanti anche dal lago di Carezza, cartolina delle Dolomiti Unesco..irriconoscibili, sembrano state detonate le foreste.  Abeti su abeti..

Gravin

#3
Evento distruttivo in Val di Fiemme e che nessuno mi venga a dire che si è trattato di una "normale" perturbazione con venti semplicemente più intensi del solito.
Evento eccezionale anche se destinato ad avere tempi di ritorno decisamente più ristretti di quanto si possa immaginare.
Una sentenza scritta, una conseguenza inevitabile di quanto stiamo vivendo .
Sarò banale, sarò scontato, sarò quello vorrete, ma queste sono cose che abbiamo voluto noi.
Il prima negazionista che mi viene a raccontare la storiella delle fluttuazioni climatiche "normali" gli do tanti di quei calci in culo che le mie scarpe gli resteranno ben infilate nel deretano.
Una sciabolata come erano anni che non si vedeva ha trovato un mare bollente ed ha partorito un uragano o come diamine lo volete chiamare .
Qui i larici  volavano via come i bastoncini dello Shangai,ma di cosa stiamo parlando?

Sia maledetto l'uomo , non la natura.

Flavioski

Citazione di: Gravin il Mar 30 Ottobre, 2018, 19:45:48
Evento distruttivo in Val di Fiemme e che nessuno mi venga a dire che si è trattato di una "normale" perturbazione con venti semplicemente più intensi del solito.
Evento eccezionale anche se destinato ad avere tempi di ritorno decisamente più ristretti di quanto si possa immaginare.
Una sentenza scritta, una conseguenza inevitabile di quanto stiamo vivendo .
Sarò banale, sarò scontato, sarò quello vorrete, ma queste sono cose che abbiamo voluto noi.
Il prima negazionista che mi viene a raccontare la storiella delle fluttuazioni climatiche "normali" gli do tanti di quei calci in culo che le mie scarpe gli resteranno ben infilate nel deretano.
Una sciabolata come erano anni che non si vedeva ha trovato un mare bollente ed ha partorito un uragano o come diamine lo volete chiamare .
Qui i larici  volavano via come i bastoncini dello Shangai,ma di cosa stiamo parlando?

Sia maledetto l'uomo , non la natura.


Concordo pienamente con te Michele. La certezza non l'avremo mai, ma una volta si diceva che 3 indizi fanno una prova, e qui di indizi altro che 3 ne abbiamo...  :(

El Bonve

Ottimo 3d sì.

Dal mio punto di vista è meglio suddividere l'analisi del peggioramento in due aspetti:

- Pioggia, con quantitativi cumulati ed effetti sui corsi d'acqua e territorio. Un approfondimento si potrebbe dedicare ai forti rovesci temporaleschi di ieri sera;
- Vento, tempistiche delle raffiche più forti in relazione alla sinottica (entrata del fronte freddo);

Butto lì due considerazioni:

- gestione delle acque: in questi 3 giorni ho notato come l'Avisio abbia seguito molto l'andamento delle passate piovose, mentre Adige e soprattutto Noce hanno avuto un andamento più graduale. Secondo me, ancora una volta come è successo nel 66, la capacità di laminazione delle piene di Santa Giustina ha risparmiato il fondovalle trentino dall'avere maggiori criticità la scorsa notte, al contrario l'Avisio può essere controllato in modo assai minore a Stramentizzo e qui mi spiegherei il perché dell'andamento più altalenante.
Fondamentale poi la rete capillare di idrovore per aver evitato che i vari canali e fossi provocassero inondazioni estese nei campi a fondovalle.

- riguardo al vento: tale irruenza dello scirocco io non me la spiego con il solo gradiente barico. Possibile che il minimo, già di suo veramente profondo e quindi capace di innescare fortissimi venti, abbia esasperato le raffiche con il suo movimento verso nord, aggiungendo ancor più moto all'aria in risalita da sud? A ciò si aggiungono gli effetti locali dovuti ai temporali frontali in serata...




Inviato dal mio SM-A310F utilizzando Tapatalk

Modelli stamattina da depressione cosmica leopardiana.
Reading è da suicidio mentre GFS mostra la prima mappa decente (non precipitativa) a 360h.
Non dico altro.
Va bene GW, va bene sfigati, va bene comparto europeo, va bene la Cina, l'India, l'Africa e il Porco bip bip però cazzo dai.......................

(cit. , 1/12/2015)

simofir

Citazione di: Gravin il Mar 30 Ottobre, 2018, 19:45:48
Evento distruttivo in Val di Fiemme e che nessuno mi venga a dire che si è trattato di una "normale" perturbazione con venti semplicemente più intensi del solito.
Evento eccezionale anche se destinato ad avere tempi di ritorno decisamente più ristretti di quanto si possa immaginare.
Una sentenza scritta, una conseguenza inevitabile di quanto stiamo vivendo .
Sarò banale, sarò scontato, sarò quello vorrete, ma queste sono cose che abbiamo voluto noi.
Il prima negazionista che mi viene a raccontare la storiella delle fluttuazioni climatiche "normali" gli do tanti di quei calci in culo che le mie scarpe gli resteranno ben infilate nel deretano.
Una sciabolata come erano anni che non si vedeva ha trovato un mare bollente ed ha partorito un uragano o come diamine lo volete chiamare .
Qui i larici  volavano via come i bastoncini dello Shangai,ma di cosa stiamo parlando?

Sia maledetto l'uomo , non la natura.
Ciao Michele.quoto anche le virgole.sarò banale e restrittivo ma anch'io do il 100% delle colpe alla caldazza folle delle settimane precedenti.

Giacomo da Centa

Per me era vento isallobarico, incrementato cioè dal movimento rapidissimo del minimo.
Non era downburst perché da me ha soffiato in modo terrificante per 4 ore, anche dopo il transito del fronte.

Inviato dal mio SLA-L22 utilizzando Tapatalk


El Bonve

Citazione di: Giacomo da Centa il Mar 30 Ottobre, 2018, 20:32:21
Per me era vento isallobarico, incrementato cioè dal movimento rapidissimo del minimo.
Non era downburst perché da me ha soffiato in modo terrificante per 4 ore, anche dopo il transito del fronte.

Inviato dal mio SLA-L22 utilizzando Tapatalk
Non mi ricordavo che venisse definito così, grazie giacomo

Inviato dal mio SM-A310F utilizzando Tapatalk

Modelli stamattina da depressione cosmica leopardiana.
Reading è da suicidio mentre GFS mostra la prima mappa decente (non precipitativa) a 360h.
Non dico altro.
Va bene GW, va bene sfigati, va bene comparto europeo, va bene la Cina, l'India, l'Africa e il Porco bip bip però cazzo dai.......................

(cit. , 1/12/2015)

Thomyorke

Citazione di: El Bonve il Mar 30 Ottobre, 2018, 21:01:17
Citazione di: Giacomo da Centa il Mar 30 Ottobre, 2018, 20:32:21
Per me era vento isallobarico, incrementato cioè dal movimento rapidissimo del minimo.
Non era downburst perché da me ha soffiato in modo terrificante per 4 ore, anche dopo il transito del fronte.

Inviato dal mio SLA-L22 utilizzando Tapatalk
Non mi ricordavo che venisse definito così, grazie giacomo

Inviato dal mio SM-A310F utilizzando Tapatalk



Esattamente. Il minimo, nel letto delle correnti pilotate dal jetstream, ha percorso centinaia di km in brevissimo tempo, incrementando ulteriormente la forza del vento...
www.meteomollaro.it 

Il 28 dicembre 2020 verrà festeggiato come il 25 Aprile della meteorologia trentina. Amen.

manolo

Io ho vissuto il 66 anche se ero piccolo ma ho dei ricordi chiarissimi...una tale violenza dell'evento di ieri sera non è nemmeno paragonabile con quello che è successo 50 anni fà,si c'erano stati boschi rasi al suolo anche allora soprattutto in Lagorai e nella Val Cadino ma ieri è stata tutta la regione ad esser stata interessata dalle montagne fino ai fondovalle con una violenza mai vista.
Il clima è molto cambiato in questi ultimi decenni,la temperatura è aumentata,più energia è in gioco... temo che aumenterà anche la frequenza dei fenomeni estremi
Se il clima fosse una banca sarebbe già stato salvato (H.Chavez)
La neve ci insegna, che per farsi notare, non c'è bisogno di far rumore

Thomyorke

Citazione di: manolo il Mar 30 Ottobre, 2018, 21:32:40
Io ho vissuto il 66 anche se ero piccolo ma ho dei ricordi chiarissimi...una tale violenza dell'evento di ieri sera non è nemmeno paragonabile con quello che è successo 50 anni fà,si c'erano stati boschi rasi al suolo anche allora soprattutto in Lagorai e nella Val Cadino ma ieri è stata tutta la regione ad esser stata interessata dalle montagne fino ai fondovalle con una violenza mai vista.
Il clima è molto cambiato in questi ultimi decenni,la temperatura è aumentata,più energia è in gioco... temo che aumenterà anche la frequenza dei fenomeni estremi

Non fa una piega. Sto riflettendo però anche sul fatto che fra i fattori che determinano lo sviluppo di fenomeni così estremi c'è l'ingresso in mediterraneo di massicce dosi di aria fredda in seguito poderosi scambi meridiani. Il fatto è che negli ultimi anni le ondulazioni e in generale i trasferimenti di aria fredda alle nostre latitudini si stanno riducendo in favore della presenza sempre più costante delle alte pressioni. Se da una parte quindi c'è molta più energia in gioco, molto più combustibile, dall'altra parte le occasioni di "innesco" dovute all'ingresso di aria più fredda sembrano destinate a diminuire. Se si tiene conto di questo le proiezioni sul futuro non sono così definite, gli ultimi autunni d'altra parte sono stati tranquilli, caratterizzati da stabilità intervallata da episodi instabili a rapido decorso: le piogge ci sono state, certo, ma perlopiù derivanti  da gocce fredde o cutoff che hanno fatto breccia in modo quasi "estempoeaneo" in un mare di geopotenziali mediamente elevati.
www.meteomollaro.it 

Il 28 dicembre 2020 verrà festeggiato come il 25 Aprile della meteorologia trentina. Amen.

Heinrich

Citazione di: Thomyorke il Mar 30 Ottobre, 2018, 22:20:25
Citazione di: manolo il Mar 30 Ottobre, 2018, 21:32:40
Io ho vissuto il 66 anche se ero piccolo ma ho dei ricordi chiarissimi...una tale violenza dell'evento di ieri sera non è nemmeno paragonabile con quello che è successo 50 anni fà,si c'erano stati boschi rasi al suolo anche allora soprattutto in Lagorai e nella Val Cadino ma ieri è stata tutta la regione ad esser stata interessata dalle montagne fino ai fondovalle con una violenza mai vista.
Il clima è molto cambiato in questi ultimi decenni,la temperatura è aumentata,più energia è in gioco... temo che aumenterà anche la frequenza dei fenomeni estremi

Non fa una piega. Sto riflettendo però anche sul fatto che fra i fattori che determinano lo sviluppo di fenomeni così estremi c'è l'ingresso in mediterraneo di massicce dosi di aria fredda in seguito poderosi scambi meridiani. Il fatto è che negli ultimi anni le ondulazioni e in generale i trasferimenti di aria fredda alle nostre latitudini si stanno riducendo in favore della presenza sempre più costante delle alte pressioni. Se da una parte quindi c'è molta più energia in gioco, molto più combustibile, dall'altra parte le occasioni di "innesco" dovute all'ingresso di aria più fredda sembrano destinate a diminuire. Se si tiene conto di questo le proiezioni sul futuro non sono così definite, gli ultimi autunni d'altra parte sono stati tranquilli, caratterizzati da stabilità intervallata da episodi instabili a rapido decorso: le piogge ci sono state, certo, ma perlopiù derivanti  da gocce fredde o cutoff che hanno fatto breccia in modo quasi "estempoeaneo" in un mare di geopotenziali mediamente elevati.

Credo che questa considerazione, cioè la diminuzione delle masse d'aria fredda lungo l'emisfero nel tempo, + il fatto energetico dei mari più tiepidi vadano considerati assieme.
Così pure la ricorrenza statistica bassa di tali ondulazioni potenti, vada legata alla climatologia, come di pertinenza, assieme al trend delle SSTA mediterranee in aumento negli ultimi 30 anni.

Possono aver dato ulteriore velocità, quindi approfondimento del minimo, alla Lp isallobarica. Che non è sinonimo di baroclina, giusto? Già il concetto di 'onda baroclina' è oltremodo difficile da inquadrare nei suoi dettagli.



Comunque gli ultimi autunni sono stati tranquilli e per nulla agitati, ma parli solo del 2015, 2016 e 2017.
Triennio a parte c'è un altro triennio considerevole da tener in conto, più il 2011 poderoso nel suo avvio (18.09.2011, 120mm a Bz f.f. da NW potentissimo) e l'ottimo 2010.
2009 e 2008 non son neanche stati tranquilli e per nulla agitati come gli ultimi 3.
Per cui il quesito sul futuro e le onde barocline nei paraggi future, me lo pongo.


9 novembre 2013: sembrava luglio quand'è entrata velocissima una -35°C a 5mila metri, temporali in serie fin oltre le vallate interne: fino in Pusteria e Osttirol.
1 dicembre 2014: sembrava luglio, sciroccata violenta con rovesci e raffiche localizzate simil-estive.

MrPippoTN

Con tutta probabilità sull'Arco Alpino si sta chiudendo l'ottobre più caldo di sempre, il Mediterraneo è rovente e la settimana scorsa ho registrato 30°C a Rovereto. Francamente mi interessa poco quantificare con precisione il contributo specifico del GW in un episodio che forse poteva verificarsi in termini simili anche cent'anni fa. Quel che io so è che sono mesi che fa molto più caldo del dovuto, che l'energia in gioco è superiore al normale e che ciò che si è abbattuto sul nostro territorio nei giorni scorsi è stato di una violenza inaudita. Ora, per quanto quest'evento perturbato rappresenti un piccolo tassello di un quadro molto più complesso e generale, di una cosa sono certo: gli effetti dei cambiamenti climatici li stiamo comunque toccando con mano in termini statistici (ondate di caldo, ritiro dei ghiacciai, fenomeni estremi sempre più frequenti, etc). Non lo dico io, lo dicono anche i dati con cui ha quotidianamente a che fare chiunque compia studi di climatologia.

Ora, che il singolo episodio possa essere associato o meno ad essi, per me conta poco. Ricordate la scommessa di Pascal sull'esistenza di Dio? Più o meno funzionava così: "Se Dio esiste, comportandosi in modo virtuoso si ottiene la salvezza. Se invece Dio non esiste, comportadosi in modo virtuoso si ha condotto comunque un'esistenza esemplare. Tanto vale comportarsi come se Dio esistesse". Io con il Global Warming la vedo allo stesso modo: se questi sono gli effetti del global warming è giusto che la gente venga sensibilizzata a comportarsi in modo virtuoso nei confronti di Madre Natura; se questi non sono gli effetti del global warming, la gente va sensibilizzata comunque a a comportarsi in modo virtuoso nei confronti di Madre Natura, perché è eticamente ineccepibile nel bene dell'umanità. Tanto vale comportarci come se fossero effetti del global warming, male non fa. Saluti.

MrPippoTN