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Affondi Atlantici

Aperto da Thomyorke, Sab 21 Ottobre, 2017, 08:11:18

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Thomyorke

Le congiunture meteo disastrose di questi ultimi tempi ci costringono ad alternare noiosissimi nowcasting ad analisi modellistiche da cui spicca sempre e solo lei, una grossa alta pressione che domina il mediterraneo e ci protegge dagli attacchi perturbati.
Dove sono finiti gli affondi atlantici che scavavano depressioni in grado di condizionare il tempo per giorni e giorni sul nostro territorio? Se esse sono sparite dai modelli di previsione, non resta che "aprire" gli archivi wetterzentrale ed ammirare lo spettacolo che la natura un tempo era ancora in grado di offrirci.
Il thread è dedicato a quelle situazioni eccezionali dal punto di vista pluviometrico che hanno avuto origine da grosse saccature atlantiche autunnali. Uno degli affondi che ricordo con particolare partecipazione emotiva (ho ancora in mente le maestose immagini dal sat) è quello del novembre 2002.
Meteotrentino ci ha scritto una (stringata per la verità) analisi (http://www.meteotrentino.it/clima/pdf/Pdf_Eventi/evento-nov02.pdf) da cui spiccano dati clamorosi come i quasi 450 mm accumulati a Revò, val di Non, in 6 giorni di pioggia. Dalle mappe disponibili spicca l'azione di blocco da parte dell'anticiclone ad est della saccatura, azione che è stata all'origine del protrarsi delle precipitazioni da stau sul versante sudalpino. Forti temporali si sono verificati in segito al passaggio frontale, in attesa che una seconda saccatura iniziasse a convogliare ulteriori correnti umide ed instabili da sud.
Una delle caratteristiche legate all'episodio fu il colore del cielo che ha accompagnato i fenomeni, giallognolo, sintomo della presenza di particelle di sabbia desertica n sospensione sospinte su di noi dalla potente componente meridionale delle correnti. Essa ha contribuito ad accumuli eccezionali nelle zone più settentrionali della Provincia (dove si sono peraltro registrati i picchi di pioggia massimi).
Ecco alcune mappe:












Qui sotto potete leggere il report di mt relativo alle singole giornate di quel periodo. Come si nota, limite neve mai eccessivamente alto. Per i ghiacciai una serie di giornate strepitose nel momento perfetto dell'anno:

15 novembre 2002
La saccatura avanza lentamente verso sudest convogliando sulle Alpi masse d'aria umida e calda. Un'intensa perturbazione interessa il nord Italia accompagnata da forti e diffuse precipitazioni con frequenti rovesci e temporali. Limite delle nevicate a circa 1800-2000 m.

16 novembre 2002
Una estesa saccatura interessa l'Europa occidentale mentre insistono sulle Alpi flussi di aria umida e calda che favoriscono ancora cielo coperto con piogge abbondanti e nevicate oltre i 2000 m.

17 novembre 2002
Persiste la circolazione ciclonica con flussi caldi e umidi da sudovest ma si osserva una parziale attenuazione dei fenomeni. Cielo coperto per tutta la giornata con piogge di debole o moderata intensità in prevalenza al mattino. Neve oltre i 1600-1800 m circa.

18 novembre 2002
Il fronte si muove verso nordest e si osserva un'intensificazione dei fenomeni. Cielo coperto e precipitazioni diffuse e persistenti già al mattino; le precipitazioni continuano fino alla notte. Neve oltre i 1500-1700 m circa, in serata in abbassamento con modeste quantità fino a 1300-1400 m.

19 novembre 2002
Le correnti in quota si dispongono da ovest-sudovest e sono più secche; nella notte terminano le precipitazioni a partire da ovest; in mattinata ancora qualche residua precipitazione ad est; limite della neve a 1400-1600 m; in Val di Sole anche a 1300 m. Per tutta la giornata cielo da molto nuvoloso a coperto; temperature massime in aumento; venti deboli variabili.

20 novembre 2002
Le correnti in quota si dispongono da ovest e sono più secche; un sistema frontale si avvicina da ovest in serata. Durante il giorno nuvolosità variabile con ampi tratti soleggiati; in serata aumento della nuvolosità da ovest e piovaschi sparsi. Temperature stazionarie

21 novembre 2002
Una depressione atlantica fa confluire sulle Alpi correnti meridionali umide con associato un sistema frontale; già dalla mattinata molto nuvoloso e piovaschi sparsi in intensificazione; dal pomeriggio deboli diffuse; neve oltre i 1700 m.

22 novembre 2002
La perturbazione interessa la regione al mattino con cielo coperto e precipitazioni diffuse. Dal pomeriggio attenuazione dei fenomeni con locali rovesci sparsi. Temperature in lieve calo. Venti deboli con temporanei rinforzi da Nord in serata.

23 novembre 2002
Un debole promontorio interessa l'Italia favorendo sulle Alpi un sensibile miglioramento del tempo. Il cielo è in prevalenza sereno per tutta la giornata con ottima visibilità. In serata si avvicina una nuova perturbazione che causa un progressivo aumento della nuvolosità dai settori sudoccidentali e le prime deboli precipitazioni.

24 novembre 2002
Le Alpi sono ancora investire da calde e umide correnti meridionali associate ad un sistema frontale. Cielo coperto con precipitazioni diffuse e abbondanti dal pomeriggio. Nevicate oltre i 1800-2000 m.

25 novembre 2002
Persistono sulle Alpi correnti umide da sudovest. Cielo coperto e piogge abbondanti e diffuse su tutto il territorio. Limite delle nevicate in aumento fino a 2000-2300 m. Temperature in aumento. Breve attenuazione dei fenomeni nel pomeriggio che tornano ad intensificarsi in serata.

26 novembre 2002
Persistono le correnti meridionali molto umide. Cielo coperto con precipitazioni forti diffuse localmente molto forti; limite delle nevicate intorno ai 2200 m. In serata attenuazione dei fenomeni. Temperature stazionarie; in quota venti meridionali moderati, tendenti a ruotare dai quadranti orientali.
www.meteomollaro.it 

Il 28 dicembre 2020 verrà festeggiato come il 25 Aprile della meteorologia trentina. Amen.

simofir

bellissimo reportage
un'altra era?
speriamo prima o poi di rivivere qualcosa del genere anche se sono sempre più rassegnato

yakopuz

Facevo il dottorato a ingegneria sui modelli idrologici. Mi ricordo la preoccupazione per   le piene dei fiumi. Fu evitato un disastro per poco anche per via di una gestione intelligente dei serbatoi idroelettrici.

Credo che eventi del genere torneranno. Anzi la staticità delle figure prima o poi porterà un lungo periodo perturbato anche da noi.
Il futuro e' nel presente ... devi solo sapere dove e'

Thomyorke

Citazione di: yakopuz il Sab 21 Ottobre, 2017, 09:31:00
Facevo il dottorato a ingegneria sui modelli idrologici. Mi ricordo la preoccupazione per   le piene dei fiumi. Fu evitato un disastro per poco anche per via di una gestione intelligente dei serbatoi idroelettrici.

Credo che eventi del genere torneranno. Anzi la staticità delle figure prima o poi porterà un lungo periodo perturbato anche da noi.

Sì ma la staticità delle figure bariche non è condizione sufficiente. Servono anche ondulazioni consistenti in grado di spingersi a sud senza cutoffare, fenomeno ormai davvero raro!
www.meteomollaro.it 

Il 28 dicembre 2020 verrà festeggiato come il 25 Aprile della meteorologia trentina. Amen.

Giacomo da Centa

#4
Ah sì, che c'erano i ghiacciai allora  :o ;D ;D
Anch'io ricordo bene quelle settimane e lo svuotamento preventivo di molti bacini fra i quali Stramentizzo e Santa Giustina, per consentire l'accumulo dei volumi di piena. Ricordo, così senza avere in mano dati, giornate di gran pioggia, buie, talvolta persino con tuoni. Ero al 2° anno di Ingegneria e odiavo stare nelle aule senza finestre a lezione.

AltoGardameteo

Ricordo molto bene quei giorni, in particolare il 15 ed il 16 novembre con quelle ore di cielo arancione per la sabbia, e poi di colpo aria tersa all'arrivo del fronte freddo e dei rovesci nel pomeriggio del 16.

Ecco qualche foto del 16 novembre

Residui sabbiosi della pioggia del 15


Cielo sempre più arancione verso le 12:30


Pochi minuti dopo ... sono colori reali, non ritoccati eh ...


L'arrivo del fronte freddo "ripulitore"



Il Sarca in piena il 25 novembre


Il Varone





El Bonve

Citazione di: Thomyorke il Sab 21 Ottobre, 2017, 08:11:18
Le congiunture meteo disastrose di questi ultimi tempi ci costringono ad alternare noiosissimi nowcasting ad analisi modellistiche da cui spicca sempre e solo lei, una grossa alta pressione che domina il mediterraneo e ci protegge dagli attacchi perturbati.
Dove sono finiti gli affondi atlantici che scavavano depressioni in grado di condizionare il tempo per giorni e giorni sul nostro territorio? Se esse sono sparite dai modelli di previsione, non resta che "aprire" gli archivi wetterzentrale ed ammirare lo spettacolo che la natura un tempo era ancora in grado di offrirci.
Il thread è dedicato a quelle situazioni eccezionali dal punto di vista pluviometrico che hanno avuto origine da grosse saccature atlantiche autunnali. Uno degli affondi che ricordo con particolare partecipazione emotiva (ho ancora in mente le maestose immagini dal sat) è quello del novembre 2002.
Meteotrentino ci ha scritto una (stringata per la verità) analisi (http://www.meteotrentino.it/clima/pdf/Pdf_Eventi/evento-nov02.pdf) da cui spiccano dati clamorosi come i quasi 450 mm accumulati a Revò, val di Non, in 6 giorni di pioggia. Dalle mappe disponibili spicca l'azione di blocco da parte dell'anticiclone ad est della saccatura, azione che è stata all'origine del protrarsi delle precipitazioni da stau sul versante sudalpino. Forti temporali si sono verificati in segito al passaggio frontale, in attesa che una seconda saccatura iniziasse a convogliare ulteriori correnti umide ed instabili da sud.
Una delle caratteristiche legate all'episodio fu il colore del cielo che ha accompagnato i fenomeni, giallognolo, sintomo della presenza di particelle di sabbia desertica n sospensione sospinte su di noi dalla potente componente meridionale delle correnti. Essa ha contribuito ad accumuli eccezionali nelle zone più settentrionali della Provincia (dove si sono peraltro registrati i picchi di pioggia massimi).
Ecco alcune mappe:












Qui sotto potete leggere il report di mt relativo alle singole giornate di quel periodo. Come si nota, limite neve mai eccessivamente alto. Per i ghiacciai una serie di giornate strepitose nel momento perfetto dell'anno:

15 novembre 2002
La saccatura avanza lentamente verso sudest convogliando sulle Alpi masse d'aria umida e calda. Un'intensa perturbazione interessa il nord Italia accompagnata da forti e diffuse precipitazioni con frequenti rovesci e temporali. Limite delle nevicate a circa 1800-2000 m.

16 novembre 2002
Una estesa saccatura interessa l'Europa occidentale mentre insistono sulle Alpi flussi di aria umida e calda che favoriscono ancora cielo coperto con piogge abbondanti e nevicate oltre i 2000 m.

17 novembre 2002
Persiste la circolazione ciclonica con flussi caldi e umidi da sudovest ma si osserva una parziale attenuazione dei fenomeni. Cielo coperto per tutta la giornata con piogge di debole o moderata intensità in prevalenza al mattino. Neve oltre i 1600-1800 m circa.

18 novembre 2002
Il fronte si muove verso nordest e si osserva un'intensificazione dei fenomeni. Cielo coperto e precipitazioni diffuse e persistenti già al mattino; le precipitazioni continuano fino alla notte. Neve oltre i 1500-1700 m circa, in serata in abbassamento con modeste quantità fino a 1300-1400 m.

19 novembre 2002
Le correnti in quota si dispongono da ovest-sudovest e sono più secche; nella notte terminano le precipitazioni a partire da ovest; in mattinata ancora qualche residua precipitazione ad est; limite della neve a 1400-1600 m; in Val di Sole anche a 1300 m. Per tutta la giornata cielo da molto nuvoloso a coperto; temperature massime in aumento; venti deboli variabili.

20 novembre 2002
Le correnti in quota si dispongono da ovest e sono più secche; un sistema frontale si avvicina da ovest in serata. Durante il giorno nuvolosità variabile con ampi tratti soleggiati; in serata aumento della nuvolosità da ovest e piovaschi sparsi. Temperature stazionarie

21 novembre 2002
Una depressione atlantica fa confluire sulle Alpi correnti meridionali umide con associato un sistema frontale; già dalla mattinata molto nuvoloso e piovaschi sparsi in intensificazione; dal pomeriggio deboli diffuse; neve oltre i 1700 m.

22 novembre 2002
La perturbazione interessa la regione al mattino con cielo coperto e precipitazioni diffuse. Dal pomeriggio attenuazione dei fenomeni con locali rovesci sparsi. Temperature in lieve calo. Venti deboli con temporanei rinforzi da Nord in serata.

23 novembre 2002
Un debole promontorio interessa l'Italia favorendo sulle Alpi un sensibile miglioramento del tempo. Il cielo è in prevalenza sereno per tutta la giornata con ottima visibilità. In serata si avvicina una nuova perturbazione che causa un progressivo aumento della nuvolosità dai settori sudoccidentali e le prime deboli precipitazioni.

24 novembre 2002
Le Alpi sono ancora investire da calde e umide correnti meridionali associate ad un sistema frontale. Cielo coperto con precipitazioni diffuse e abbondanti dal pomeriggio. Nevicate oltre i 1800-2000 m.

25 novembre 2002
Persistono sulle Alpi correnti umide da sudovest. Cielo coperto e piogge abbondanti e diffuse su tutto il territorio. Limite delle nevicate in aumento fino a 2000-2300 m. Temperature in aumento. Breve attenuazione dei fenomeni nel pomeriggio che tornano ad intensificarsi in serata.

26 novembre 2002
Persistono le correnti meridionali molto umide. Cielo coperto con precipitazioni forti diffuse localmente molto forti; limite delle nevicate intorno ai 2200 m. In serata attenuazione dei fenomeni. Temperature stazionarie; in quota venti meridionali moderati, tendenti a ruotare dai quadranti orientali.
Lacrime.

E le rocce over 2000m mute.

Di affondi atlantici ce ne sono a bizzeffe comunque, uno molto bello quello di fine novembre 2012 con aria molto fredda al seguito.

Inviato dal mio SM-A310F utilizzando Tapatalk

Modelli stamattina da depressione cosmica leopardiana.
Reading è da suicidio mentre GFS mostra la prima mappa decente (non precipitativa) a 360h.
Non dico altro.
Va bene GW, va bene sfigati, va bene comparto europeo, va bene la Cina, l'India, l'Africa e il Porco bip bip però cazzo dai.......................

(cit. , 1/12/2015)

Thomyorke

Mute e sepolte. Hahaha grande bonve!
Sì teo, ricordavo benissimo anche le tue splendide testimonianze fotografiche dell'evento.
www.meteomollaro.it 

Il 28 dicembre 2020 verrà festeggiato come il 25 Aprile della meteorologia trentina. Amen.

AltoGardameteo

Quel cielo arancione fù impressionante, mai vista così tanta sabbia sahariana, sia a terra che in aria.