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Referendum 17 Aprile: sì o no?

Aperto da Thomyorke, Sab 02 Aprile, 2016, 14:31:18

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Thomyorke

Ritengo doveroso in un contesto come il nostro aprire un dibattito in merito al referendum del 17 Aprile che, come già saprete, propone l'abrogazione della norma che concede di protrarre le concessioni per estrarre idrocarburi entro 12 miglia nautiche dalla costa italiana sino all'esaurimento della vita utile dei rispettivi giacimenti. Il rischio di banalizzare e semplificare è sempre molto alto quando si tratta di affrontare tematiche di alto livello tecnico. Non a caso attorno al referendum sono sorte perplessità, forse giustificate, per l'inappropriatezza di sondare direttamente l'opinione del popolo italiano anziché dibattere la questione in parlamento. E' impensabile che le persone comuni dispongano delle competenze tecniche necessarie per padroneggiare l'argomento e, per l'appunto, il fraintendimento a sfondo demagogico rischia di essere il maggiore fattore decisionale.
Per questo motivo, mai come in questi casi, è bene soppesare analiticamente le ragioni degli schieramenti opposti, non prima di avere studiato nella maniera più approfondita possibile la situazione in relazione alla quale è emersa la proposta di intervento. A mio modo di vedere la questione si gioca in un contesto in cui non si intrecciano solo aspetti etici, politici ed ideologici ma anche e soprattutto nodi economici da sciogliere attraverso valutazioni attente e razionali. Coloro i quali, pur essendo sensibili rispetto alle problematiche ambientali e convintamente a favore delle energie rinnovabili, ritengono che il referendum sia inutile, fanno notare come anche se dovessero fermarsi le trivellazioni nostrane noi continueremmo ad importare petrolio proveniente da paesi in cui peraltro vi sono meno controlli dal punto di vista dell'impatto ambientale rispetto a quelli previsti in Italia. E allora perché privarsi di una risorsa energetica nostrana visto che gli idrocarburi saranno comunque per almeno altri 50 anni indispensabili? Le energie rinnovabili infatti non sono ancora in grado di sostenere il fabbisogno energetico e non lo saranno per parecchio tempo. Certo si dovrà puntare sull'ottimizzazione delle energie alternative, finanziando la ricerca, ma intanto che facciamo? Saremmo costretti ad importare petrolio da paesi che inquinano più del nostro. Per non parlare dei posti di lavoro che finirebbero per saltare.

Mi trovo particolarmente d'accordo con il comitato Ottimisti e Razionali che può contare sull'appoggio degli Amici della Terra, non proprio un'associazione vicina agli interessi delle multinazionali del petrolio...

Ecco in breve le ragioni del NO:

-Il referendum non deciderà nulla sulle nuove «trivelle» (in realtà correttamente s'intende per nuove perforazioni) ma riguarda la durata delle concessioni già in essere,e relative ad aree in mare aperto e comunque entro le 12 miglia dalla costa dove ci sono già piattaforme di estrazione di gas metano in alcuni casi da più di 30 anni.

-Il referendum, qualora si raggiungesse il quorum, andrebbe a determinare la cessazione immediata delle attività di estrazione alla scadenza delle concessioni, tipicamente di durata trentennale, anche qualora sotto ci sia rimasto ancora un ingente quantitativo di gas.

-In pratica con già tutte le strutture fatte, i tubi posati sul fondo del mare e senza dover fare nessuna nuova perforazione, saremmo costretti a chiudere i rubinetti delle piattaforme esistenti da un giorno all'altro rinunciando a circa il 60-70% della produzione di gas nazionale (gas metano stiamo parlando e non petrolio). Non potendo da un giorno all'altro sopperire a questo fabbisogno con le fonti rinnovabili il tutto si tradurrebbe in maggiori importazioni ed incremento di traffico navale (navi gassiere e petroliere) nei nostri mari, alla faccia dello spirito ambientalista che anima i comitati promotori e con sostanzioso impatto sulla nostra bolletta energetica.

-Il referendum non fermerà le «trivelle» nelle tremiti, non ci sono e mai ci saranno trivelle nelle tremiti. Si trattava di un permesso di prospezione e studio, ben oltre le 12 miglia dalle tremiti e comunque non più in vigore vista la rinuncia della compagnia interessata.

-Il referendum non fermerà la "petrolizzazione" dell'Italia come qualcuno vuole far credere, riguarda infatti le aree marine entro le 12 miglia dalla costa dove geologicamente si sono accumulati solo giacimenti di gas metano, quello che, ricordate, ci da una mano, perché tra i combustibili fossili quello meno inquinante e recentemente riconosciuto dall'unione europea il BRIDGE ovvero quello che ci porterà avanti nella transizione verso le rinnovabili per i prossimi 30 anni. Quindi non sarebbe uno STOP al petrolio, che in Italia viene estratto quasi esclusivamente a terra, in Basilicata, ma uno stop al gas, ovvero a quella fonte energetica pulita la cui introduzione ha portato storicamente alla riduzione dell'uso del carbone.

-Le trivelle (impianti di perforazione) non uccidono il turismo. La maggiore concentrazione di piattaforme in Italia si ha davanti alla riviera romagnola che storicamente è anche la zona con maggiori presenze turistiche; estrazione di gas e sviluppo della costiera romagnola sono andati avanti di pari passo dagli anni 60 ad oggi. Viceversa regioni senza«trivelle» e che si preoccupano tanto delle «trivelle» hanno spiagge fatiscenti, depuratori non funzionanti e discariche abusive nel bel mezzo dei parchi naturali. Farebbero bene a preoccuparsi di quello.

-L'estrazione di gas dal mare adriatico non provoca terremoti, c'è un rapporto ufficiale ISPRA (Istituto Superiore Protezione Ambiente) che lo certifica. Chiunque afferma diversamente afferma il falso e non conosce la geologia del mare adriatico. Infatti nel nostro mare i sedimenti, sabbie ed argille, in seguito all'estrazione del gas, si deformano plasticamente, e la deformazione plastica è l'esatto opposto dei meccanismi di rottura dei terremoti.
In tal caso sarebbe utile farsi spiegare cosa è una zona «Mineralizzata a Gas»; tutti si aspettano grandi caverne..in realtà si tratta di rocce nella cui porosità è intrappolato i gas (stesso dicasi per il petrolio)

-Un esito positivo del referendum avrebbe impatto devastante sull'economia di alcune regioni, nella sola Emilia Romagna 6000 persone perderebbero il lavoro in 2 anni.

-Tutti vogliamo un mondo più pulito, le rinnovabili sono il futuro, non ancora il presente, occorre un congruo periodo di transizione perché affondare il sistema gas oggi senza avere ancora una valida alternativa non è intelligente né da un punto di vista economico né per la tutela dell'ambiente.

-Ultimo, ma non ultimo, il settore offshore italiano è una delle eccellenze in termini di esperienza, know-how, occupazionale diretto e di indotto.


Ecco un paio di link utili per comprendere le ragioni del NO:

http://astrolabio.amicidellaterra.it/node/964

http://ottimistierazionali.it/




www.meteomollaro.it 

Il 28 dicembre 2020 verrà festeggiato come il 25 Aprile della meteorologia trentina. Amen.

MrPippoTN

Io mi astengo. Referendum posto male: sostanzialmente inutile, per quanto mi riguarda.
Miglia, non miglia, fino alla fine delle concessioni, fino ad esaurimento... Bah. Ci vuole un piano serio di exit strategy dall'utilizzo di idrocarburi, totale e definitivo entro tot anni, queste prese per i fondelli sono ridicole.

Thomyorke

Citazione di: MrPippoTN il Sab 02 Aprile, 2016, 22:49:12
Io mi astengo. Referendum posto male: sostanzialmente inutile, per quanto mi riguarda.
Miglia, non miglia, fino alla fine delle concessioni, fino ad esaurimento... Bah. Ci vuole un piano serio di exit strategy dall'utilizzo di idrocarburi, totale e definitivo entro tot anni, queste prese per i fondelli sono ridicole.

L'unica alternativa agli idrocarburi è il nucleare. Anche se  si investisse seriamente sulle rinnovabili passerebbero molti anni prima di poter raggiungere il 50% dell'attuale fabbisogno energetico. 
www.meteomollaro.it 

Il 28 dicembre 2020 verrà festeggiato come il 25 Aprile della meteorologia trentina. Amen.

MrPippoTN

Citazione di: Thomyorke il Sab 02 Aprile, 2016, 23:17:53
Citazione di: MrPippoTN il Sab 02 Aprile, 2016, 22:49:12
Io mi astengo. Referendum posto male: sostanzialmente inutile, per quanto mi riguarda.
Miglia, non miglia, fino alla fine delle concessioni, fino ad esaurimento... Bah. Ci vuole un piano serio di exit strategy dall'utilizzo di idrocarburi, totale e definitivo entro tot anni, queste prese per i fondelli sono ridicole.

L'unica alternativa agli idrocarburi è il nucleare. Anche se  si investisse seriamente sulle rinnovabili passerebbero molti anni prima di poter raggiungere il 50% dell'attuale fabbisogno energetico. 

Basterebbe dimezzare il fabbisogno energetico  ;)

Thomyorke

www.meteomollaro.it 

Il 28 dicembre 2020 verrà festeggiato come il 25 Aprile della meteorologia trentina. Amen.

yakopuz

Boh pure avendo una sensibilità ambientale e essendo molto preoccupato del cc sostanzialmente sono stavolta per l astensione. La pensocome il pippo
Il futuro e' nel presente ... devi solo sapere dove e'

Enrik

Bel posto del Franz, in cui mi ritrovo al 100%.

Il petrolio va abbandonato, nemmeno troppo gradualmente, e il metano è una buona soluzione ponte. Se si volessero fare le cose seriamente l'UE dovrebbe dare il buon esempio e imporre alle auto l'eliminazione (chiaramente non immediata) di benzina e gasolio e il passaggio a gpl, metano ed elettrico. Per chi vuole le auto da 200cv e 260 all'ora di velocità, ci sono i circuiti da gara, non le strade.

Tutt'altra cosa è dire agli italiani di non andare a votare. Questa mi pare una scelta del governo scellerata, perchè allontana ancora di più dalla politica un'opinione pubblica già schifata di suo. Io andrò a votare NO, senza fare tanti calcoli su quorum e mica quorum.




El Bonve

secondo me questo referendum non ha alcun senso comunque. secondo me queste scelte vanno fatte da persone del settore (intendo energetico in generale non petrolifero) e non per via referendaria. se proprio, va indetto nei luoghi che ne subiscono le conseguenze, dove la gente ha forse maggior consapevolezza di che cosa comporta la scelta di un sì o un no. cosa vuoi che ne sappia un abitante sperduto di una valle laterale incassata in mezzo alle alpi?

comunque è ovvio che il petrolio et similia va abbandonato al più presto, ma non può esser fatto "di colpo". voglio dire, anche con tutte le buone intenzioni, forse quelle risorse son cruciali per arrivare alla transizione senza crisi energetiche.

bah, in ogni caso son contrario all'abrogazione della norma, soprattutto perchè sarebbe l'ennesimo sfregio paesaggistico e andrebbe solo a nutrire lobby petrolifere.

e non sono d'accordo che l'alternativa sia il nucleare. ci son pur sempre le scorie radioattive da smaltire. possono dire che se ne producono poche eccetera, ma dove le metti? sono troppo inquinanti e durature per "seppellirle e basta", specie sul territorio italiano che non concede certo chissà quanti spazi.

la parola d'ordine è innovazione. rinnovare tutto, edifici più efficienti, auto, trasporti ecc ma anche e soprattutto le tecnologie per la produzione di energie rinnovabili. voglio dire, con la tecnologia odierna (e futura molto probabilmente) si può fare mooolto di più.


e a tal proposito la scoperta del millennio sarebbe la cattura dei fulmini. ci proviamo?  ;D questa sì che risolverebbe il problema energetico definitivamente...
Modelli stamattina da depressione cosmica leopardiana.
Reading è da suicidio mentre GFS mostra la prima mappa decente (non precipitativa) a 360h.
Non dico altro.
Va bene GW, va bene sfigati, va bene comparto europeo, va bene la Cina, l'India, l'Africa e il Porco bip bip però cazzo dai.......................

(cit. , 1/12/2015)

El Bonve

Citazione di: Enrik il Dom 03 Aprile, 2016, 09:57:03

Tutt'altra cosa è dire agli italiani di non andare a votare. Questa mi pare una scelta del governo scellerata, perchè allontana ancora di più dalla politica un'opinione pubblica già schifata di suo. Io andrò a votare NO, senza fare tanti calcoli su quorum e mica quorum.
ecco appunto.
Modelli stamattina da depressione cosmica leopardiana.
Reading è da suicidio mentre GFS mostra la prima mappa decente (non precipitativa) a 360h.
Non dico altro.
Va bene GW, va bene sfigati, va bene comparto europeo, va bene la Cina, l'India, l'Africa e il Porco bip bip però cazzo dai.......................

(cit. , 1/12/2015)

MrPippoTN

Intervengo per segnalarvi che ho cambiato idea e dopo aver approfondito la faccenda ho feciso di votare si. Non ho tempo nè voglia di star qui a spiegarvi i perché e i per come di questa mia decisione nello specifico, tanto sono consapevole del fatto che il quorum non sarà mai raggiunto quindi evito di sprecare energie in un'inutile opera di proselitismo. Ad ogni modo non posso esimermi dal dare un segnale di disapprovazione a questo governo rispetto alla deriva che - lo dico da (sempre più ex) elettore del PD e (sempre più ex) sostenitore di Renzi - sta caratterizzando il suo operato a 360 gradi. Nello specifico, non sarei a posto con la mia coscienza e non potrei più permettermi di lamentarmi del caldo che fa né di professarmi acerrimo nemico del Global Warming se non votassi sì. E poi non ce la faccio a votare come il Franz, è più forte di me.

Giacomo da Centa

Io di mio voterei contro tutto ciò che riguarda petrolio e risorse fossili.
In questo caso però si tratta di un referendum per mantenere la situazione attuale e non per fare nuove trivelle (nel qual caso mi batterei a spron battuto); soprattutto bloccando le concessioni attuali non faremmo altro che rifornirci poi in altri stati (o meglio regimi) cosa che mi lascia perplesso (tendenzialmente io non sono mai stato un Nimby - Not In My Back Yard). Ci sono poi in ballo i famosi 11.000 posti di lavoro e la questione posta nel referendum è di fatto una questione che riveste importanza più locale che nazionale. Anche per questo io penso di andare per dovere civico ma di votare scheda bianca.
Certo bisogna passare alle fonti rinnovabili (all'elettrico prodotto in questa maniera, soprattutto!!!), a breve vi posto un titolo illuminante in tal senso. L'alternativa non può nemmeno essere il nucleare ad oggi.
A presto!

MrPippoTN

Citazione di: Giacomo da Centa il Mer 06 Aprile, 2016, 10:35:04soprattutto bloccando le concessioni attuali non faremmo altro che rifornirci poi in altri stati (o meglio regimi)

Calma. Da quel che ho capito io nell'immediato non si bloccherebbe nulla. Al limite se vincesse il sì, tra qualche anno, cioè alla scadenza delle attuali concessioni, si imporrebbe alle compagnie petrolifere di chiudere le pompe all'interno della fascia delle 12 miglia. Quindi nemmeno tutte (che già di per sè sono poche, ma solo una parte, quella cioè che mette maggiormente a rischio le spiagge)... Ma nel frattempo potrebbero anche passare 10 anni, o 15... Insomma, dipende dalla durata dei contratti. E poi siamo in Italia, e qualche gabbola per allungare queste concessioni o rinegoziare il loro rinnovo per l'estrazione del gas lo si troverà di sicuro, magari facendo pagare loro delle royalties un po' più consistenti, dato che attualmente sono ridicole e servirebbero a rimpinguare un po' di più le casse dello Stato e delle regioni. Col no invece si lascia che queste pompe estraggano gas fino all'esaurimento dei giacimenti stando alle condizioni attuali. Praticamente la vittoria del no o dell'astensione serve solo a fare un favore alle compagnie petrolifere... Quindi la questione prima ancora che ambientale è economica e le recenti dimissioni della ministra Guidi lo dimostrano. Ecco perché ho deciso di votare sì. Per principio. Perché anche se la vittoria del sì non servirebbe quasi a nulla dal punto di vista ambientale mi piace l'idea di andare ad intaccare gli interessi delle compagnie petrolifere. E trovo vergognoso che un governo che dovrebbe essere di sinistra faccia gli interessi di queste lobby, anziché avere una visione maggiormente improntata alla green economy, per il futuro.

A questo proposito: di tutte le persone che perderebbero il lavoro, francamente, a me importa meno di zero. Prima entrano nell'ottica che stanno avvelenando il pianeta, prima cambiano lavoro, emigrano, vanno in pensione. I nuovi posti di lavoro il governo deve crarli nelle rinnovabili. Tra l'altro è la stessa posizione che negli anni ho maturato circa la situazione ILVA di Taranto. Chiudere al più presto senza se e senza ma. O si riqualifica lo stabilimento o si manda tutti a zappare, non me ne frega niente. Meglio disoccupati che responsabili di uno scempio ambientale che sta sterminando la popolazione di un intero territorio. In questo senso, votando sì possiamo dare un segnale al governo, del tipo: e se cominciassimo ad intraprendere una seria politica di emancipazione dagli idrocarburi? A 15, 20, 30 anni? Da qualche parte dovremo pur cominciare. Vogliamo iniziare a ragionare su come intraprendere delle strade alternative, o no? E allora nel frattempo, le concessioni per estrarre idrocarburi, almeno vicino alle coste, cominciamo a metterle in discussione. Mi sembra il minimo. Anche perché infondo già l'Italia estrae poco. Stiam parlando di chiudere le pompe a fine concessione, quindi non certo domani ma chissà fra quanti anni, e solo laddove è già vietato piazzare nuove trivelle, ovvero entro 12 miglia dalla costa. Credo che prendendo le dovute precauzioni la nostra economia non finirà in ginocchio per questo.

MrPippoTN

PS: Giacomo, una curiosità, visto che hai detto di non essere mai stato un Nimby... La Valdastico sotto casa ovvero nella valle del Centa come la vedresti?

Giacomo da Centa

#13
Citazione di: MrPippoTN il Mer 06 Aprile, 2016, 11:32:11
PS: Giacomo, una curiosità, visto che hai detto di non essere mai stato un Nimby... La Valdastico sotto casa ovvero nella valle del Centa come la vedresti?

Te la dico dal cell in brevissimo. La vivo come un grandissimo dispiacere personale ma non userei mai il fatto che passi proprio sotto casa mia per oppormi ad essa. Pur avendo una idea precisa su quella strada non ho mai aderito a comitati o a movimenti locali contrari, basati troppo secondo me sul "qui no" ma troppo deboli verso ipotesi di altri tracciati. Se una strada non serve, non serve anche se non passa sotto il tuo giardino (e fidati, che nei progetti quella strada passerebbe davvero 300/400 m sotto "il mio giardino"). Cerco di restare obiettivo, quindi, pur con i miei limiti.

El Bonve

Il veneto preme tanto per la valdastico solo per ilgirodi tangenti che ci sta dietro. D' altronde già con il tratto esistente se ne son intascate un bel po'.
Modelli stamattina da depressione cosmica leopardiana.
Reading è da suicidio mentre GFS mostra la prima mappa decente (non precipitativa) a 360h.
Non dico altro.
Va bene GW, va bene sfigati, va bene comparto europeo, va bene la Cina, l'India, l'Africa e il Porco bip bip però cazzo dai.......................

(cit. , 1/12/2015)